Qesh mirë kush qesh i fundit

Kjo endërr që tregon nuk ka asgjë profetike, nuk tregon të ardhmen, rrëfen çfar të ka ndodh në të kaluarën.

Ndoshta për disa e ardhmja ndodhet e shkruar në të kaluarën.

Jo për disa, por për të gjithë sepse të gjithë janë rob i gabimeve të shkuara e të pakaluara, vetëm se disa e kanë krejt të bllokuar të ardhmen në të kaluarën, dhe midis këtyre disave, disa të tjerë kanë fatin të shohin ëndrra të tilla e të ndërgjegjsohen për situatën e dhjerë.

XXVIII

Ricordo, ci fu un giorno
in cui non scrissi nemmeno un verso:
né dissi parole a una donna,
né m’incontrai con la morte.

Eppure tutto il giorno fui occupato:
i miei occhi videro alberi, nuvole, vie, case, gente;
respirarono aria i miei polmoni;
la mia bocca inghiottì cibo e bevve;
le mie mani presero cose, i miei piedi toccarono terra,
o la calciarono a mio piacere.

Quel giorno capii che sarei stato quasi felice,
se avessi potuto liberare la mente dal pensiero
del mio prossimo trito poema;
dei tediosi doveri del sesso;
e del giorno in cui infine avrei visto la morte.
(John Gould Fletcher)

I tre ultimi versi dell’ultima poesia dimostrano che l’arte è il prodotto del binomio Eros e Thanatos, oppure equivalente con loro.

Il nulla non può esistere, è un idea frutto della nostra fantasia e anch’essa è qualcosa ed ha una causa.

“Cosalità delle cose”, riflessioni di R.M. Rilke sull’opera di Cézanne.

Cosalità non lo capisco, vuol dire forse casualità?

È la lettura di “causa” dal francese “chose”.

Opera di Rilke non ho letto, e i giochi di parole poetiche li considero solo divertenti, ma Cézanne l’hanno criticato con ragione che fa cose anche le persone, nei suoi quadri le persone sembrano cose tra cose.

Si tratta di cogliere il senso della parola “cosa” che deriva da “causa” letto alla francese con l’au che diventa o. In questo senso siamo tutti “causati”, cioè dipendenti da un unico Creatore.

Avevo già capito il gioco delle parole, solo che non immagino un Rilke e un Cézanne che credono che sono cose causate dall’unico creatore. Da quel che conosco di Rilke e Cézanne a me loro mi sembrano “coso”.

Dipende secondo visuali diverse.

Appunto, sto dicendo che dalla visualità del Creatore, che ha causato la comparsa di Rilke e Cézanne, loro sono “cose” chiamate “coso” scomparse nell nulla.

La nostra civiltà adopera il linguaggio in una maniera che potremmo qualificare immoderata: parliamo in ogni occasione, ogni pretesto è buono per esprimerci, interrogare, commentare…Questo modo di abusare del linguaggio non è universale; non è neppure frequente.
La maggior parte delle culture che noi chiamiamo “primitive” si serve del linguaggio con parsimonia; in esse non si parla in qualunque momento e a proposito di qualunque cosa. Le manifestazioni verbali sono spesso limitate a circostanze prescritte, al di fuori delle quali le parole si risparmiano.
C. Lévi-Strauss

è il miglior modo per non fare azioni concrete, l’energia per fare azioni si spende per parlare e sparlare in continuazione. Proprio epoca di stallo postmoderna o post-totalitaria o post cristiana o Epoca Postruth, appunto L’innominabile Attuale e la Palude Definitiva.

Ogni religione, come ogni altra attività culturale non viene fuori dal nulla, ma si sovrappone al precedente dando un più alto significato, altrimenti non c’è progresso. Lo stesso succede per esempio in fisica, l’opera di Einstein si sovrappone a Newton. Così il cristianesimo degli albori coppia i miti pagani dandoli un più alto significato. (concretamente la festa primaverile pagana del Dio Sole nascente si trasforma in Pasqua), é segno di crescita vitale, ascesa nei cieli. Però il cristianesimo dei tramonti di oggi, alias il post-cristianesimo, permettendo esoterismi, sciamanismi, gnosticismo e robe simili, scende in giù di livello, discesa nei inferi. È segno di decadenza e di morte.

Il concorso per l’ uomo più brutto del mondo, c’è? Sono certa che nessuno si presenterebbe, per paura di vincere.

Il bello è che perfino i belli e le belle si sentono bruti nel loro intimo più profondo, anzi penso - da testimonianze anche dal vivo - che i più belli si sentono i più brutti. Chi è la ragione? C’é qualche bello che sa rispondere?

Il passato reca con sé un indice segreto che lo rinvia alla redenzione. Non sfiora forse anche noi un soffio dell’aria che spirava attorno a quelli prima di noi? Non c’è, nelle voci cui prestiamo ascolto, un’eco di voci ora mute? … Se è così, allora esiste un appuntamento misterioso tra le generazioni che sono state e la nostra. Allora noi siamo stati attesi sulla terra. Allora a noi, come ad ogni generazione che fu prima di noi, è stata consegnata una ‘debole’ forza messianica, a cui il passato ha diritto - Walter Benjamin, Tesi sul concetto di storia.

È una versione moderna surrogato dell’antico culto dei antenati.

La conclusione di Benjamin sulla forza messianica, anche se via via più debole, faccia il paio con il noto “ottimismo della volontà” gramsciano.

La differenza tra Benjamin e Gramsci è che uno eredita il messianismo ebreo e altro il messianismo cristiano, mentre equivalenza tra loro è che lo negano il messianismo religioso e lo vestono con veste atea. Oppure, detto meglio: il messianismo lo svestono, lo fanno andare in giro nudo.

Mi rivolgo soprattutto alle persone religiose ricordando loro che è più comune trovare gente che ama Dio che il proprio prossimo: infatti Dio costa molto di meno - Fabrizio De Andrè

Si e vero, pero io mi rivolgo soprattutto ai grandi artisti che è più comune trovare gente che ama Arte che il proprio prossimo: infatti Arte costa molto di meno.

Liria e zgjedhjes nuk eshte zgjidhja (e problemit).

Ogni cosa importante che ci capita, successo o fallimento, è importante solo per noi: non dimentichiamolo mai se vogliamo capire il comportamento degli altri nei nostri confronti. Quello che per noi è un evento, per i nostri amici e anche per i nostri nemici è un’inezia. Il solo modo di evitare l’infatuazione o l’acrimonia è rendersi conto che, per l’appunto, non ci può capitare niente di importante, e che ciò che chiamiamo evento non è che un accidente più o meno irrisorio. Tutto questo è semplice, ovvio eppure irrealizzabile, dato che la caratteristica dell’individuo è fare di una mosca un elefante: rallegrarsi e soffrire significa magnificare sciocchezze, gonfiare quisquilie - Emil Cioran, 9 ottobre 1966

Ma come lo spiega Cioran il fatto che c’è gente che non fa il grande scrittore, ma fa il missionario nei paesi in guerra rischiando la vita per gli altri che soffrono di fame, ferite, malattie e salvando la loro vita portando cibo, medicinali e aiuto medico?

NË ATË VEND intelektuali i shquar mbetet gjithnjë KE AI VENI, bile edhe kur del jasht shtetit i bi fyllit po me nji brim KE AI VENI si intelektual i modh pellazg, dhe i bie fyellit në të njëjtën vrimë TEK AI VENDI si intelektual i madh indoevropian.

Il passato reca con sé un indice segreto che lo rinvia alla redenzione. Non sfiora forse anche noi un soffio dell’aria che spirava attorno a quelli prima di noi? Non c’è, nelle voci cui prestiamo ascolto, un’eco di voci ora mute? … Se è così, allora esiste un appuntamento misterioso tra le generazioni che sono state e la nostra. Allora noi siamo stati attesi sulla terra. Allora a noi, come ad ogni generazione che fu prima di noi, è stata consegnata una ‘debole’ forza messianica, a cui il passato ha diritto - Walter Benjamin, Tesi sul concetto di storia

In effetti, sommessamente, penso che la conclusione di Benjamin sulla forza messianica, anche se via via più debole, faccia il paio con il noto “ottimismo della volontà” gramsciano.

La differenza tra Benjamin e Gramsci è che uno eredita il messianismo ebreo e altro il messianismo cristiano, mentre equivalenza tra loro è che lo negano il messianismo religioso e lo vestono con veste atea. Oppure, detto meglio: il messianismo lo svestono, lo fanno andare in giro nudo neanche coperto con foglie di fico.

Mi piace il finale del suo commento arguto.

Il nudo emoziona sempre anche come concetto, io lo uso sempre con successo come sale e pepe in ogni piatto.

Il discorso sul futurismo, fondamentale per comprendere la modernità e la storia del secolo scorso, appare nell’articolo in forma dimezzata. Manca innanzitutto il riferimento al cubofuturismo russo, che ha avuto un ruolo determinante nella Prima Avanguardia e nella Rivoluzione Comunista (i primi avanguardisti, o cubofuturisti, erano tutti comunisti nello stesso modo come i futuristi italiani erano fascisti. Hanno avuti anche relazioni e incontri tra loro). Oltre a essere incompleto, l’articolo non affronta i collegamenti tra futurismo e fascismo, né tra comunismo e cubofuturismo, e nemmeno il ruolo che i vari futurismi hanno avuto nella storia moderna del secolo scorso. Trattati in modo così parziale, i movimenti futuristici risultano per forza assurdi, e di conseguenza l’intera visione del mondo e della storia risulta altrettanto assurda: chi tenta di proiettarsi in avanti cade indietro, chi aspira al futuro finisce nel passato, come accade alle figure citate nell’articolo. Tuttavia, non è affatto così: il mondo e la storia hanno un significato, e quando un movimento fallisce, tutto appare assurdo. Il movimento delle avanguardie e dei vari futurismi in arte e in politica è fallito, e il fatto che tutto sembri ancora assurdo dimostra che non ci si è ancora lasciati alle spalle quel fallimento. Anzi, la storia procede proprio grazie al fallimento persistente e permanente dell’inizio del secolo scorso, come dimostrato perfettamente dall’arte contemporanea e dall’emissione del telegiornale ogni sera.

L’esortazione conosci te stesso (in greco antico gnōthi seautón) è una massima religiosa greco antica iscritta nel tempio di Apollo a Delfi. Da Socrate in poi è anche una massima filosofica.

Je est un autre - ha detto Rimbaud dopo che ha cosciuto se stesso.

Le Teorie del Complotto sono letteratura a livello alto.

Direi che i complotti sono complotti, estranei alla letteratura e, casomai, cosa da cronaca giornalistica. Le Teorie del Complotto, invece, sono varianti di una sola follia paranoide. Infatti, serve saper riconoscere i complotti quando sussistono realmente, non credere che tutto sia complotto, si distingue la realtà dal fiction.

Finche esiste il segreto e il segreto dello stato esisteranno le Teorie di Complotto. La Storia e le Teorie di Complotto si identificano, non per caso la Storia comincia con un segreto coperto con foglie di fico. Tutta la Storia è frutto di Teorie di Complotto, dunque la Storia e le Teorie di Complotto si dividono solo con la speranza che l’uomo può dividere la realtà con la finzione, eppure non è in grado di farla perché l’uomo è paranoide, dunque in ogni caso fa solo letteratura.

Se l’arte postmoderna è la parodia dell’arte classica e moderna, l’arte postcovid è la parodia di se stesso.

La cosa peggiore che si può fare è togliere il contesto e la motivazione ad una azione, proprio il moto del postmoderno e dell’arte postmoderna.

Ho cinquant’anni ed ho sempre vissuto libero; lasciatemi finire libero la mia vita; quando sarò morto voglio che questo si dica di me: Non ha fatto parte di alcuna scuola, di alcuna chiesa, di alcuna istituzione, di alcuna accademia e men che meno di alcun sistema: l’unica cosa a cui è appartenuto è stata la libertà - Gustave Courbet

Lui non apparteneva neanche alla razza umana. La libertà cercata in questo modo radicale senza nessun responsabilità si capovolge al contrario nella schiavitù più nefasta, solo un spirito di schiavo può ambire la libertà in questo modo. E non per caso che tutti i movimenti libertari nella storia moderna sono degradati al contrario nella tirannia più nefasta e orrenda.

“Il destino è il carattere” - Eraclito

Eraclito erroneamente dava al tempo un valore assoluto. Con il suo “panta rei” sosteneva che tutto scorre e nulla si può ripetere uguale una seconda volta. Invece nell’infinito del multiverso ogni combinazione costituita da un numero finito di elementi.

Il detto ha il significato che quel che succede alla persona dipende dal suo carattere.

Sì ma il carattere da cosa dipende?

Dalla scelta tra il bene e il male detto laicamente, detto religiosamente dalla scelta tra Dio e Satana.

E la scelta da cosa dipende? E poi è pieno di esempi di persone con lo stesso carattere che hanno destini opposti.

Dipende dal somaro di Buridano indeciso tra fieno e il secchio d’acqua.

L’asino di Buridano non sceglie, io chiedo da cosa dipende una scelta.

“Non scegliere” è proprio la scelta che toglie ogni possibilità di conoscenza perché si muore dalla scelta “non scegliere”.

Bene e da cosa dipende la scelta di non scegliere? Se la risposta fosse il carattere, faccio notare che io all’inizio avevo chiesto da cosa dipende il carattere, per cui non si può fare un ragionamento che si avvita su sé stesso, è il cane che morde la sua coda.

Se l’uomo è un somaro che soffre il conflitto tra bene e male per forza sarà in ignoranza eterna perché dove c’è il conflitto regna assurdo dove il somaro morde la sua coda non avendo ne capo ne coda.

L’uomo è un somaro quando non sa cos è la sintropia e la retro causalità. Matematici e fisici quantistici l’hanno già spiegato chiaramente.

L’uomo è un somaro sia quando sa come matematico retro e fisico quantistico davanti, sia quando non sa come analfabeta retrodavanti, perché in tutti due i casi si trova nel conflitto mortale tra il bene e il male

Céline è un grande scrittore. Dividiamo lo scrittore dalle sue credenze politiche. Molti grandi erano tali anche nella loro cialtroneria. Viaggio al termine della notte cento anni fa aveva fotografato l’attuale nostra società. Céline era fregato dal suo immenso amore per gli uomini. Anelava semplicemente un mondo migliore.

Dividi e fai quel che vuoi, in fondo è la stessa roba divisa in due.