Qesh mirë kush qesh i fundit

Ogni grande quadro e’ dipinto contro la pittura, anzi distrugge tutta la pittura. Cristina Campo, “Gli imperdonabili”

Il detto di Cristina vale solo per il quadro moderno, diciamolo che la distruzione comincia con il postimpressionismo. E non vale solo in pittura, vale in ogni campo della cultura, compreso la politica.

Vale per la pittura per la letteratura per musica per la danza…. in ogni epoca rivoluzionaria.

Il problema è che nel Postmoderno siamo in rivoluzione permanente che vuol dire una distruzione permanente.

Lui è un grande intellettuale, come tale neanche si rende conto, e non si puo rendersene conto, che la situazione per il quale si lamenta è anche lui responsabile, che si viaggia nella stessa barca televisiva teatrale con quelli che disprezzi cavalcando la superbia.

Lui non si lamentava, denunciava e insegnava la verità, ed ammette che la sua generazione ha fallito visto i risultati, che lui stesso vedeva. Quindi oggi i massa media e il denaro detengono il potere assoluto e troppo storpia.

Lui denuncia con ragione il fatto più che evidente che la sua generazione ha fallito, ma la denuncia in questo caso serve per non accettare il fatto che anche lui ha fallito come parte della sua generazione, in modo naturale ha trasmesso il fallimento alla generazione dopo, ai suoi figli in concreto. Se tu denuncia senza dimostrare un altra visione, sei una creatura lamentevole per dire il minimo, non dico il massimo perché io voglio bene a lui e lo considero migliore degli altri. La società postmoderna è un lamento cosmico, tutti si lamentano e si denunciano senza dimostrare un ideale e un modello non lamentevole e non denunciabile, Per effetto bumerang tutto ritorna indietro sulla faccia dl mittente, e anche moltiplicato. Il Postmoderno per definizione è la denuncia di ogni ideale visto che nel passaggio ideale e risultato in tirannia.

Viviamo in un mondo in qui si nascondiamo per fare amore, mentre la violenza e l’odio si diffondono al luce del sole.
John Lennon, intervista 1969

Il crimine e l’amore si fanno nascosti con foglie di ficco da tempo di Adamo ed Eva. Ogni tanto un grande artista fa sesso seguito dai giornalisti nudo nel suo letto insieme con la moglie giapponese illustrando il moto: “fate sesso, non fatte guerra”. Mentre un altro artista ancor più grande prende la mitra va a scuola e crivella di proiettili i suoi compagni di classe e i professori illustrando il motto “fate guerra non fate sesso”.

Incomprensibile è quel che è inaccettabile.

Un Papa americano nel subconscio apostolico romano italiano è la seconda occupazione USA senza il motivo della Liberazione.

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La Rivoluzione è il momento storico che identifica thanatos con eros.

Il postmoderno estetizza al danno di etica e logica. “A me piace a te non piace” è la formula gastronomica e pornografica che tiene in piedi la carcassa del postmoderno come parodia del passato moderno e classico.

Non insegnate ai vostri bambini a leggere e basta. Insegnategli a mettere in discussione ciò che leggono. Insegnategli a mettere in discussione tutto.
(George Carlin)

Insegnate a mettere in discussione tutto, perfino la figura dei genitori, la figura del padre e della madre che esercitano il potere in casa come il governo ladro e tirannico.

Prima di morire, Ernesto Che Guevara scrisse ai suoi figli una lettera che non è solo politica, ma amore puro.
«Siate sempre capaci di sentire nel profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque, in qualunque parte del mondo.»

Di sicuro i figli hanno fatto i carabinieri. Succede sempre con il rivoluzionari, e anche viceversa. Per esempio il primo atto rivoluzionari di Che era organizzazione di un sciopero con gli operai dell’azienda del suo papa che era il proprietario.

Capisco l’idea, ma su questo dettaglio non ho trovato riscontri: non mi risulta che l’impegno rivoluzionario di Che sia iniziato organizzando uno sciopero nell’azienda del padre. Potresti indicarmi la fonte?

Non ricordo il libro. Nelle biografie di Che mancano dettagli simili per ragioni ovvie, adorazione di Che ha sostituito adorazione di Gesù, il quale è un sconosciuto, quasi tutto falso quel poco che si sa di lui. Ma non ha nessun importanza che cosa ha fatto Che con il suo papà e con la sua mamma. Ha importanza di non far finta di non vedere che la motivazione negativa più profonda dell’uomo e il Complesso di Edipo che mette in moto la storia. Il rapporto problematico con la figura dell’Autorità in tutte le sue manifestazioni possibili: il primo dell’azienda, il primo della comunità, il primo dello stato, il Papa del Vaticano, Dio ecc., è la proiezione del rapporto problematico con i propri genitori. E questo viene fuori in modo evidente nel 68 che in essenza è stata una ribellione contro il stronzo e la stronza in tutti i modi e varianti possibili, il più banale: scapare di casa per fare hippies fare giustizia nel mondo. Per questa ragione il 68 è stato ultima rivoluzione nella storia, non si fa altra, e non si può fare altra rivoluzione. È il segno più evidente di fine storia. Fare altro vuol dire avere motivazioni opposte con Complesso di Edipo, altrimenti solo ripeti la storia come ritorno del passato che non passa mai, appunto il schifo del postmoderno o post-68. Se uno lascia la sua Itaca, Penelope, figli cani e gatti in ho molti dubbi per le sue motivazione dichiarate da lui o peggio da chi racconta storie riferendosi l’archetipo ulisse. Per esempio non credo nella storia raccontata da e per Gauguin che ha fatto lo stesso con la sua Itaca e la sua famiglia abbandonati come cani per ragioni di arte. Gauguin era troppo sensuale e li piacevano le femmine. Lo stesso anche Che. Come non credo ai racconti degli emigrati che abbandonano Itaca e la famiglia per ragioni dii lavoro, vano a fare i facchini della troia nella Troia.:joy:

“Prima di discutere con qualcuno, chiediti se quella persona è davvero abbastanza matura da comprendere una prospettiva diversa. Perché, se non lo è, non ha alcun senso.”- Helen Mirren

-Esiste un Altra prospettiva, ma esiste anche un Unica prospettiva che corrisponde con il punto di vista dalla Cima della Montagna che nel Postmoderno va di moda di non essere considerata. E se viene considerata sono il punto di vista della pianura, che spesso coincide con il punto di vista della palude, allora la discussione si fa tra i sordi. Di fatto ogni grande intellettuale si considera la Cima cavalcando la superbia e sentendo soltanto eco della propria voce.

Allora non potevo saperlo, ma un giorno l’avrei ferita profondamente e in modo irreparabile. Gli esseri umani, a volte, sono destinati, per il solo fatto di esistere, a fare del male a qualcuno - Haruki Murakami, A sud del confine, a ovest del sole

Un altra testimonianza che le filosofie e i discorsi intellettuali sono giustificazioni di comportamenti personali.

Ci sono ferite che è inevitabile ricevere ed altre che è inevitabile infliggere. Solo quando lo capisci e accogli questa verità e vai oltre allora puoi diventare una persona serena e matura.

Si, e puoi infliggere ferite in piena serenità, non come prima con rimorsi di coscienza.

Diciamo che più sei consapevole più puoi limitare i danni ma in alcuni casi non puoi ed è inutile soffrire se non puoi fare altro.

La teoria per essere credibile deve essere illustrata con un esempio concreto. Un personaggio di un romanzo russo tradiva la moglie, sapeva che sbagliava e lo faceva soffrire, ma non poteva smettere di infliggere il male. Conosco casi simili anche dal vivo.

Ah quello anche gli assassini, ma qui già sforiamo in ambiti troppo estremi dove l’ombra prende il sopravvento su una persona dalla coscienza molto poco sviluppata che in realtà è il caso contrario a ciò che dico. Mi spiego. Ci sono mamme che soffrono perché il figlio piange, perché magari vuole, ne so, il motorino e non ci sono soldi e tutti i suoi amici lo hanno. Una prospettiva più adulta, matura, distaccata ed equilibrata elimina questo genere di sofferenza, quando si arriva a capire che non c’è modo di educare un figlio senza che egli subisca gli urti della vita e debba anche sottostare ad alcuni limiti che lo penalizzano. E allora li metti molto più serenamente. Sapendo che è giusto.

Vedi che il tradimento è uguale ad ammazzare spiritualmente, la famosa bipolarismo Eros e Thanatos. Un altra cosa che la legge condanna l’omicidio e non condanna 'adulterio, per non dire quasi lo incita perché ci sono paesi sviluppati culturalmente che la cifra del divorzio è 80%, molto più alta degli adolescenti senza motorino per colpa della mamma.:joy:

Era per contestualizzare il mio pensiero comunque nel Puer Aeternus di Hillman si spiega perfettamente come ricevere un tradimento e trascenderlo sia l’unico modo di uscire dallo stato di coscienza bambina per diventare adulti.

Va bene, ho capito, dovunque vai ti trovi davanti ad un grande intellettuale, Hillman, Pasolini, Jung, Einstein, ecc. morti e non sepolti! Davanti un tradimento siamo sempre bambini, nel senso nello stato puro originale che non accetta e neanche immagina esistenza del tradimento.

… il sapere e la comprensione sono due cose completamente differenti. Soltanto la comprensione può portare all’essere . Il sapere di per sé stesso non ha che una presenza passeggera: un nuovo sapere caccia via il precedente, e, in fin dei conti, non è altro che del nulla versato nel vuoto.
Gurdjieff

Se esistono solo interpretazioni sapienziali e non la comprensione, allora tutto il postmoderno è il nulla versato nel vuoto.

“Essere accusato è già una condanna”
Franz Kafka, Il processo

esatto, per questa ragione “satana” in ebreo vuol dire l’accusatore. Ma ci voleva che eccelso ebreo faceva l’ateo per mettere in risalto perfettamente le conseguenze teistiche, o più esattamente, ci voleva negare l’esistenza del Satana (per conseguenza anche di Dio) per mettere in risalto l’effetto satanico. Satana è il procuratore dello stato, Messia è l’avocato, Dio è il giudice, l’uomo è l’accusato. Il processo penale ha struttura provvidenziale.

Ognuno è ciò che egli coltiva e cura. Quotidianamente s’intendono sé e la propria esistenza da ciò che si coltiva e a cui si attende […] Non occorrono una particolare osservazione ed una sorta di spionaggio sull’io, per possedere il sé, ma nell’immediato e appassionato (leidenschaftlichen) essere sparsi nel mondo, dalle cose si riflette il sé proprio dell’esser-ci.
M. Heidegger

Frasi simili al bilico tra senso e non senso, che è peggio di non aver nessun senso, dimostrano il sforzo sovrumano di non esserci in un miseria insopportabile.

Leggete il meno possibile scritti di critica estetica, sono o opinioni faziose, impietrate e ormai senza senso nel loro inanimato irrigidimento, o abili giochi di parole, in cui oggi vince questo parere e domani il contrario. Le opere d’arte sono di indicibile solitudine e nulla le può raggiungere poco quanto la critica. Solo l’amore le può abbracciare e tenere ed essere giusto verso di esse.
Rainer Maria Rilke, Lettere a un giovane poeta: 23 aprile 1903

Lo stesso si può dire anche per i scritti della filosofia, e ancor di più della politica. Rilke è un esteta e per questa ragione egoista lo considera la confusione della critica un fenomeno puramente estetico.

Solo la miseria crea arte, vuol dire crea un altra miseria più miserabile.

“Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia”.
Enrico Berlinguer

Da un secolo dërdëllit pa pushim non c’è scampo e non c’è scampo, ma il capitalismo sopravvie alla sua morte come morto e non sepolto e alla morte del comunismo morto e sepolto.

𝐍𝐢𝐞𝐭𝐳𝐬𝐜𝐡𝐞 𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐱 sono due profeti che sconvolsero il mondo. Senza di loro non capiremmo il mondo e il tempo da cui proveniamo e verso cui stiamo andando. I loro pensieri esplosero come dinamite nel Novecento, le loro eredità hanno ancora qualcosa da dirci, oggi e domani.

Se domani sarà come oggi e ieri - equivalente che non ci sarà più niente -, loro hanno sempre da dire perché rappresentano lo stadio terminale della filosofia e la mentalità occidentale. Se domani il mondo sarà diverso - cioè non diviso in orientale e occidentale -, loro non hanno niente da dire perché hanno già detto tutto che si poteva dire in Occidente.

Ma provengo dai miei genitori, sono legato ad essi così come alle mie sorelle da vincoli di sangue; nella vita corrente e poiché mi dedico ai miei scopi personali, non sento questo legame, ma in fondo per me ciò ha più valore di quanto non mi renda conto. Talora inseguo ciò anche col mio odio: la vista del letto coniugale, delle lenzuola che hanno servito, delle camicie da notte distese con cura, mi fa venir voglia di vomitare, mi tira fuori tutto quello che ho dentro; è come se non fossi nato definitivamente, come se venissi sempre al mondo fuori da questa vita oscura in questa camera oscura, come se avessi sempre di nuovo bisogno di cercare la conferma di me stesso, come se fossi, almeno in una certa misura, indissolubilmente legato a queste cose ripugnanti; questo impaccia ancora i miei piedi che vorrebbero correre, essi sono ancora ficcati nell’informe poltiglia originale.
Franz Kafka, 18 ottobre 1916

Il Complesso di Edipo in versione kafkiana. In più anche il peccato originale che è la versione ebreo-cristiana.