FIAT LUX - intermezzo 2 (Kafka)

Il peccato più grande è fare del male a chi ti vuole bene - Alda Merini

Si, però è il piacere più grande che esista, e questo i grandi poeti lo sano bene.

Ogni volta che nella storia accade un grave fallimento di una visione universale che getta l’umanità nel fango, appare la gnosi e i suoi falsi messia come sintomi della caduta originaria nel fango. Remember!

Prima di partire, Gauguin dichiarò con disprezzo che stava lasciando una civiltà dove il prete e il poliziotto dettavano legge, e in Tahiti non fece altro che litigare e avere cause con il poliziotto e il missionario cristiano sull’isola, accusato di corrompere l’anima pia degli indigeni. Gauguin è una leggenda che ha abbandonato la famiglia, moglie e figli, per dedicarsi al 100% all’arte. Questo è un mito falso diffuso principalmente a partire dal famoso romanzo “La luna e sei soldi” di Somerset Maugham, poiché nelle lettere che scriveva da Tahiti si lamentava continuamente della mancanza dell’affetto della sua famiglia. Dietro il mito glorioso dell’artista sublime che abbandona la civiltà, come Lord Byron e Rimbaud, si nasconde solo miseria inconfessabile. Tutto ciò è falso nella cultura; non credete alle croste colorate postimpressionistiche che più tardi si sono trasformate per forza in macchie e pennellate gestuali astratte prive di senso.
Il mito di Rastignac (Balzac), del barbaro provinciale riuscito nella civiltà parigina (come il siciliano che riesce a farlo a Milano, dell’emigrante riuscito), è l’altra faccia della stessa falsa medaglia. Non ti salverai da te stesso nemmeno se prendi la nave spaziale per la nebulosa di Andromeda.

Di fatto religione ed ideologia hanno avuto storicamente l’ambizione di cambiare là situazione, le altre attività nel caso migliore hanno cercato di mantenere lo stallo miserabile di status quo, e nel caso peggiore hanno cercato di sostituire il ruolo salvifico ambito dalla religione e ideologia, come nel caso di scientismo, oppure di arteismo o estetismo, la bellezza salverà il mondo ecc.

È certo, ove si voglia mettersi dal punto di vista dello spirito ortodosso, che il riso umano è intimamente legato alla disgrazia di una antica caduta, di una degradazione fisica e morale… Il riso è satanico: è dunque profondamente umano - C. Baudelaire, L’Essence du rire

Un esempio dal vivo come esperienza personale che dimostra la relazione del riso con la Caduta primigenia e la scivolata banale baudelairiana: Anni fa conoscevo uno che soffriva molto di artrite che aveva deformato le ossa dell’anca e per questa ragione zoppicava. Ogni tanto perdeva equilibrio e cadeva per terra, ma stranamente, benché aveva dolori forti, rideva istericamente sdraiato per terra, soffriva e rideva nello stesso tempo. E quando li chiedevo perché rideva, rispondeva: “Neanche io lo so, è più forte di me”. La Condition humaine dell’uomo caduto.

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Può darsi che, per colpa del mio dannato carattere, io muoia solo come un cane in fondo a un vecchio e deserto corridoio - Dino Buzzati

Chi ha un dannato carattere è sempre un morto che cammina solo come un cane in fondo a un vecchio e deserto corridoio, anche quando va in giro divertendosi con il soldi vinti come premio Nobel.

La stupidità deriva dall’avere una risposta per ogni cosa. La saggezza deriva dall’avere, per ogni cosa, una domanda - Milan Kundera

Sono due face della stessa medaglia.

Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me - Immanuel Kant, Critica della ragion pratica.

Il cielo stellato c’è, la legge morale no.

Prima dire c’è o non c’è, si deve dire che la legge morale non deve esistere altrimenti noi non siamo liberi di fare qualsiasi cosa piace nel cielo stellato del desiderio.

Credere di poter fare tutto ciò che si vuole si chiama sociopatia. Anche nel cielo stellato del desiderio.

La società attuale è proprio sociopatica, completamente psicopatica.

Non siamo tutti uguali per fortuna.

Tu puoi essere quel che vuoi nei cieli stellati kantiani, ma nel società non vali niente se non hai una posizione ben visibile. Nella società moderna conta la visibilità sui media, se non hai visibilità, non esisti. I cieli kantiano non hanno visibilità nella società attuale, ha visibilità solo il fango sotterraneo.

“L’accordo col mondo” dei cristianesimo appena accettato dalla società non era per opportunismo, ma l’accordo con un mondo cambiato e diverso dal mondo pagano di prima. Fare questi tipi di ragionamenti è come negare l’effetto del cristianesimo nell’Impero Romano. Che senso ha di lodare il cristianesimo primitivo, gli asceti nel deserto ecc., senza essere cristiano e aver un comportamento condizionato dai insegnamenti cristiani? Si fa solo per essere il grande intellettuale snob in una società dove tutti i grandi intellettuali non sono d’accordo con mondo, e anche i seguaci quaquaraquà in imitazione di loro. Con parole negare il mondo, perché con i fatti è da vedere, ma purtroppo non si sa mai quel che succede dietro la scena, solo si può immaginare e dedurre da certe premesse o qualche bella notizia filtrata dalle sbarre dei segreti intimi.

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A poco più d’un anno dalla Liberazione già la «rispettabilità ben pensante» era in piena riscossa, e approfittava d’ogni aspetto contingente di quell’epoca – gli sbandamenti della gioventù postbellica, la recrudescenza della delinquenza, la difficoltà di stabilire una nuova legalità – per esclamare: “Ecco, noi l’avevamo sempre detto, questi partigiani, tutti così, non ci vengano a parlare di Resistenza, sappiamo bene che razza d’ideali…”. Fu in questo clima che io scrissi il mio libro, con cui intendevo paradossalmente rispondere ai ben pensanti: “D’accordo, farò come se aveste ragione voi, non rappresenterò i migliori partigiani, ma i peggiori possibili, metterò al centro del mio romanzo un reparto tutto composto di tipi un po’ storti. Ebbene: cosa cambia? Anche in chi si è gettato nella lotta senza un chiaro perché, ha agito un’elementare spinta di riscatto umano, una spinta che li ha resi centomila volte migliori di voi, che li ha fatti diventare forze storiche attive quali voi non potrete mai sognarvi di essere!” - Italo Calvino, Prefazione del Il sentiero dei nidi di ragno

Lo stesso si può dire dire per ogni movimento senza eccezione nella storia che si ribella al status quo, compreso i primi cristiani. Il problema è che ognuno giustifica e glorifica il proprio partito e movimento. È una legge della storia che i primi che si ribellano, in bene e in male , sono i mezzi scemi e balordi della società. È anche logico perché non si ribella chi non è mezzo scemo, ma è completamente intelligente e sapiente, alias scriba al servizio del sistema.

La televisione ha ucciso il film, così come la fotografia ha ucciso la pittura, mentre il video cellulare ha ucciso la televisione. Fellini è il primo annunciatore della morte del film, con “8 1/2”, un film nel film, dove il regista del film si chiede nel film “cosa sto facendo? perché lo faccio?”. Il ripiegarsi su se stesso, domandarsi sulla propria opera, eccetera, è un’attitudine standard in ogni campo della cultura postmoderna: filosofia, matematica, teologia, eccetera. Le teorie sulla morte della filosofia, la morte di Dio, Fine della Storia eccetera, sono il segno migliore che l’umanità è in uno stato di boomer, arrivati gli Ultimi Tempi. I pensionati si ritraggono su se stessi domandandosi: “cosa sto facendo?”, “perché ho fatto tutto quello che ho fatto?”. Anche il fatto che l’opera di Fellini sia comica, accentuatamente buffonesca, caricaturale, da clown, è un segno del postmoderno, dove il tragico si trasforma completamente nel comico, come l’altra faccia della medaglia. Per questa ragione, ormai siamo circondati solo da caricature culturali.
Con Fellini, la “commedia all’italiana” raggiunge il massimo possibile come “commedia all’internazionale”, arrivando alla stessa altezza della “Commedia Divina” dantesca in valore assoluto invertendo il segno da positivo a negativo e spostando il cartellone pubblicitario dantesco dalla porta dell’Inferno a quella del Paradiso.

Forse sulla tua ultima frase si potrebbe dire che mentre la commedia all’italiana usava la risata per far passare messaggi importanti e situazioni gravi, ora si è arrivati ad utilizzare il comico per ridere di situazioni basse e/o disagiate e non dover ragionare per coglierne la gravità.

A ogni modo per la situazione di oggi hanno responsabilità anche i commedianti italiani del tempo del boom economico accompagnato dal boom culturale anni cinquanta e sessanta. Il bababum di oggi è conseguenza del boom di ieri, c’è continuità nella storia, in più gli effetti della crescita dell’entropia.

Adesso borbotta sottovoce e io me ne sto lì seduta, cercando di non pensare che la condizione umana si riduce in fondo a questo: siamo dei condotti fognari, niente di più, delle macchine per la produzione di urina e feci, e la nostra vita non è che una continua cospirazione per tenere celata questa realtà. Annie è “vitale” finché è in grado di depositare i propri escrementi nel luogo adatto; quando non vi riesce più, è la fine - Doris Lessing

Il grande intellettuale moderno si è fato un grande specialista di merda da quando ha negato che la fine è un nuovo inizio in un livello più alto senza merda perché oltrepassa la merda entropica di questo mondo. Negare che la vita ha un fine nell’al di là, per forza rimane solo la fine di merda intellettuale nell’al di qua che giustifica i mezzi intellettuali.

Il fatto ridicolo, assurdo e vergognoso che Proust, per demolire la figura di Sant Beuve, nel “Contro Sainte Beuve” ha usato proprio il metodo biografico, dimostra che Sante Beuve ha avuto doppiamente ragione. La teoria originale di Proust: la divisione dell’opera dall’autore, oppure la vita non spiega l’opera, è la dogma moderna più falsa, più assurda e più vergognosa nella storia dell’umanità perché è interessata, serve per nascondere i propri scheletri negli armadi. L’opera in generale, qualsiasi opera, in bene e in male si arrabatta di giustificare il comportamento dell’autore, dunque la dogma che tiene in piedi il sistema moderno e attuale con scheletri in armadi individuali, testimonia ironicamente la sua doppia falsità fallace.

Cristo non era cristiano e Marx non era marxista perché “Io è un altro” ha detto Rimbaud che non era un rimbaudista.

Lo sbadiglio è ancora un fenomeno misterioso, inspiegabile dagli scienziati, che hanno dimostrato la funzione al servizio dell’organismo di attività simili allo sbadiglio, come tossire, starnutire, russare, ecc., ma non ancora dello sbadiglio. Credo che lo sbadiglio sia un prodotto della Caduta che ha creato la noia spirituale che si riflette nel ncorpo come sbadiglio. La natura originaria non conosce noia perché in ogni istante opera la meraviglia del miracolo della creazione. In questo senso, lo sbadiglio preavvisa il sonno come interruzione della noia rimossa dello stato di veglia. Sono sicuro che i 12 discepoli sbadigliavano come ippopotami prima di addormentarsi attorno a Gesù. Allo stesso tempo, lo sbadiglio ha una funzione protettiva quando si avverte il pericolo intorno. Così i discepoli dormivano non perché fossero indifferenti o assonnati, come spesso si spiega dagli esegeti, ma perché fiutavano il pericolo della polizia.
In una riunione collettiva al lavoro, mi sono alzato e ho parlato, facendo uno scandalo. Dopo lo scandalo, una collega donna mi ha chiesto quali fossero le mie motivazioni del discorso e io cercavo di spiegarle la situazione parlando con molta tensione. Lei non sopportava la tensione del discorso e sbadigliava continuamente, aprendo la bocca come un ippopotamo. Infastidito, gli ho chiesto perché continuava a sbadigliare. Ha risposto che il suo sbadigliare non aveva niente a che fare con me. Gliel’ho detto che in un romanzo di Montherlant si racconta che un rivoluzionario spagnolo era inseguito dalla polizia franchista mentre cercava di attraversare la frontiera franco-spagnola sui Pirenei. Non conosceva il posto e ha fermato un contadino per indicargli la strada, dicendogli che la polizia lo stava seguendo. Il rivoluzionario lo pregava con urgenza molto preoccupato mentre il paesano sbadigliava come un ippopotamo. Il rivoluzionario deluso ha pensato che ha sacrificato tutta la sua vita per liberare poveracci come lui, e ora che rischia la vita, questo qua non capisce nulla e da ignorante indifferente sbadiglia con le lacrime agli occhi. Il rivoluzionario disperato ha continuato a camminare allo sbaraglio, li sembrava che aveva sprecato la vita per nulla, voleva morire. Ho detto al mio collega che lo scrittore in questione non ha capito che il paesano sbadigliava non per indifferenza o ignoranza, ma proprio perché capiva bene che c’era un pericolo da considerare, sbadigliando allontanava la sensazione della vicinanza della morte; dopotutto era l’altro che stava morendo. Lo sbadiglio come rito religioso per scongiurare la morte.
E lei sbadigliando forte mi ha detto: “Cavolo, mi hai fatto sbadigliare ancora!”.

Visto da vicino nessuno è normale - Franco Basaglia

Vedere da vicino animalità dell’altro si mischia con la tua anormalità riflessa nell’anormalità dell’altro. Chi è più anormale in questa situazione che non fa possibile evidenza della normalità se c’è?

La differenza tra il realismo socialista e il realismo capitalista è la differenza tra rispettivamente ipocrisia e sincerità, dunque in essenza nessun differenza, a parte che sono due facie della stessa medaglia malvagia e falsa umana. Essere sincero non vuol dire per forza essere vero, anche un criminale è sincero, ma non è vero.

La differenza tra il realismo socialista e il realismo capitalista è la differenza tra rispettivamente la caca e la merda, të cilat intelektuali i shquar i ka ngrenë përkatësisht në atëbotë e në këtëbotë, derisa sa ka përlyer edhe turinjtë.