FIAT LUX - intermezzo 2 (Kafka)

Ai discorsi di cambiare il mondo sono abituata da tempo. Negli anni '70 sulla contestazione giovanile ci si chiedeva chi fossero quegli studenti. Figli di papà come diceva Pasolini o giovani rivoluzionari che volevano cambiare il mondo? Poi più avanti nel mondo del volontariato le stesse domande. Ricchi borghesi che si vogliono lavare la coscienza o persone buone che mettono la solidarietà al centro della loro vita?
Non lo sapremo mai perché nel cuore e nella testa degli altri non ci siamo.

Io son abituato da tempo con i due discorsi che percorrono tutta la storia di umanità, di cambiare il mondo o di lasciarlo come è. Il mondo ha struttura bipolare, il famoso yin e yang. Per questa ragione sono i due discorsi in questione, ed anche tutti i discorsi fuori questa questione, uno di più importanti: i discorsi conflittuali in cucina tra femmina mamma yang e maschio papa yin, e i figli per forza in mezzo tra mamma e papa che si odiano tra loro. I grandi conflitti in cucina producono i grandi filosofi e i grandi artisti del futuro divisi in figli di papa yin e figli di mamma yang. Visto che hai menzionato il grande artista Pasolini, lui odiava i figli di papa perché era un figlio di mamma. Lo diceva lui stesso che amava la sua madre cosi tanto che non poteva amare e toccare nessuna altra donna, e odiava il suo padre autoritario e ufficiale di Mussolini. Io non solo sono abituato, ma son stufato con tutti i grandi filosofi e i grandi artisti che qualsiasi cosa dicono e scrivono, cantano con biberon in bocca mamamama e papapapa, ciuccia qua e ciuccia là, cacca qua e cacca là.

Ciò che hai ereditato dai tuoi padri, riconquistalo, se vuoi possederlo per davvero.
Goethe, Faust

E nel caso dei tuoi madri?

Il sogno di un bambino americano è di sparare a Babbo Natale con Kalashnikov.

Che un psicotico viene glorificato come grande artista dimostra che Jung aveva ragione quando trattava l’esistenza delle psicosi collettive.

Un episodio legato a una conversazione tra Hegel e un suo studente su Napoleone. Lo studente negava che il giudizio sulla grandezza del personaggio fosse indiscutibile e, come prova, sembra che abbia esclamato: in fondo per il suo cameriere anche Napoleone era una persona assolutamente normale. Al che Hegel pare che abbia replicato: sì, certo, ma questo è il giudizio di un cameriere.

Questo succedeva perché ancora non era venuto Hitler, dopo Hitler anche Hegel fa il cameriere.

-Ku po shkon?
-Po dal kot - i thashë duke veshur pardesynë.
-Çfar thua, bie shi e bën ftohtë.
-Unë dal pikërisht pse bie shi.

Ma, si dirà, e la scienza? La scienza è fede?! Sì. Per avere potenza sul mondo, la scienza ha rinunciato da tempo ad essere «verità», nel senso attribuito a questa parola dalla tradizione filosofica. La scienza è divenuta sapere ipotetico. Sa di non essere sapere assoluto («verità», appunto) – e in questo senso non è fede ma dubbio –; tuttavia per aver potenza sul mondo deve aver fede nella propria capacità di trasformarlo; ed è all’interno di questa fede che essa elabora, risolve o conferma i propri dubbi.
Emanuele Severino

Si può dire lo stesso anche per la filosofia, scienza e filosofia sono divorziati e si odiano tra loro. La verità non è solo filosofica, ma è filosofica-scientifica, il mondo ha struttura bipolare. Un altro sintomo della schizofrenia dell’individualismo frenetico attuale.

È arrivato un pacco da Hong Kong
Mandato per puro caso da King Kong
Con contenuto di un post in Tic Toc
Pubblicato in una pagina di Face Book.

I popoli barbarici che distruggevano i capolavori dell’arte passata, perche’ non li comprendevano, mentre fondevano l’oro e l’argento di capolavori. Alcuni capolavori sono arrivati fino a noi perché’ venivano sotterrati e nascosti. Nell’impero di Bisanzio distrussero milioni di capolavori a causa dell’ iconoclastia ignorante. Ho pensato al povero archeologo decapitato dall Isis. Ho pensato ai milioni di capolavori distrutti dalle invasioni arabe. Come ho diverse volte detto, l’errore dell’umanità’ e’ quello di pensare di essere sempre l’ultima in ordine cronologico e quindi la piu’ intelligente e la piu’ preparata.

La storia del mondo si può ridurre come il conflitto tra ignoranti iconoclasti e ignoranti iconoduli. E non soltanto ignoranti, ma anche criminali visto che la storia dell’umanità non è una bella storia. Il conflitto moderno tra arti figurative e arti non figurative (arte astratta, action painting, dripping) sono una prolungamento nel tempo storico dell’antico conflitto.

C’è’ una piccola differenza (non proprio piccola). L’iconoclastia non prevedeva di riprodurre in futuro oggetti anche artistici ma di distruggere quelli esistenti. L’iconodulia cosa c’entra con le opere artistiche? Se non sei d’accordo da un punto di vista religioso distruggi le immagini di chi non la pensa come te? Questa e’ la barbarie. E’ come se io oggi decidessi di distruggere tutta l arte contemporanea, perche’ non in linea con la mia visione di arte.

Le differenze nascono quando consideri il conTesto di un fenomeno, e scompaiono quando consideri il Testo. Per questa ragione il Postmoderno che sacrifica il Testo per la gloria del conTesto, è erà del conflitto totale e della discussione totale. Si trova sempre qualcosa di dire contro il Testo anche nell’evidenza del Testo. Tu oggi non distruggi arte contemporanea non figurativa, però ieri Stalin e molti altri simili lo hanno distrutto. E non si sa che cosa succederà domani.

Lo so, ma per me Stalin era un barbaro ignorante.

Tu vuoi discutere sui ignoranti criminali in conflitto tra loro conTesti, o vuoi capire l’evidenza del Testo. Capire vuol dire aver simpatia per l’Altro.

Hai specificato: ”qualcosa da dire”. Qualcosa da dire significa dialogare. Il barbaro non dialoga perché non ne conosce il profondo significato. Egli se non capisce distrugge.

Senza simpatia non esiste il dialogo, esiste solo il monologo, oppure più esattamente esistono solo due monologhi che dialogano insieme civilmente.

Trovo molto corretta la tua aggiunta della parola “civilmente”, d’altra parte non focalizzata a dovere da numerosi adulti che hanno l’opportunità di confrontarsi nel web - qui ci sta la battuta: Certo che uno non può costringerli, altrimenti diventa come loro.

“Dialogare civilmente” era ironico, e in verità vuol dire “dialogare senza capo ne coda”. Riguardo al “costringerli”, la via del dialogo per forza è costretta per essere una via con finalità d’arrivo, altrimenti è una piazza assurda dove i concetti si mischiano senza senso: anti iconodulia vecchio testamentaria con action painting americana, fondamentalisti afgani con stalinisti sovietici, comunisti con banana incollata con scotch e barbatolo pieno di escremento d’artista con fascisti futuristi che disprezzavano tutta arte passata.

Ugo Foscolo nei sepolcri scrisse che la morte rende tutto inutile.

L’esistenza è olistica, se la morte rende tutto inutile, rende inutile anche la vita di chi scarabocchia i sepolcri imbiancati con sentenze filosofiche inutili.

Dimostrano il fenomeno della mancanza di figure geniali nel contemporaneo senza spiegarlo fa parte nel fenomeno non spiegato.

“Budallai hapi rrugë” vlen kur je duke bërë një shëtitje, nuk vlen kur je nis për diku për të arritur një qëllim.

La Fine della Nazione è segnato nel fine della Seconda Guerra mondiale, mentre la Fine dell’Impero è segnato dalla fine della Guerra Fredda (1989).

L’umanità vive una condizione assurda, smarrita, insensata, disorientata perché non sa da dove viene e non sa dove andare.
(ka thon njoni duke fol per Franz Kafka)

L’umanità non solo non sa, ma non deve sapere, altrimenti non si possono scrivere grandi romanzi da grandi scrittori.

Festeggiare fine dell’anno vuol dire festeggiare un altro passo verso la tomba.

Chi ha paura dalla morte fisica, nel senso della trasformazione del corpo in carogna, è già morto e non sepolto.

Nel 1952, un compositore sfidò il mondo intero con 4 minuti e 33 secondi di “silenzio”. John Cage compose ‘4’33"’, un brano in tre movimenti dove i musicisti siedono davanti ai loro strumenti senza suonarli.
Cage voleva farci ascoltare qualcosa di straordinario: il “silenzio” non esiste. Questa intuizione gli venne dopo un’esperienza in una camera anecoica ad Harvard, dove capì che anche nel silenzio più totale possiamo sempre sentire qualcosa. Durante i 4’33" (divisi in tre movimenti di 30", 2’23" e 1’40"), il pubblico diventa inconsapevolmente l’orchestra: il fruscio delle sedie, i colpi di tosse, il vento fuori dalla finestra - tutto diventa musica.

Perché proprio 4:33? Poteva scegliere qualsiasi altro minuto. Non vi dice nulla? Sono 273 secondi, zero assoluto, il zero assoluto.

Se è cosi allora le altre interpretazioni con la musica del silenzio sono balle, si ha da fare con la musica del distruzione del creato.

Come ‘falso’?! Non c’è niente di più autentico e sincero dell’esperienza che sta alla base di questo pezzo. Sai com’è nato?

È falso dal puto di vista che per principio la musica che deve fare l’uomo è un valore aggiunto ai rumore o la musica dell’Universo. In fine come ogni altra cosa che deve fare l’uomo, e purtroppo lo fa male, e il primo che si lamenta è il grande artista moderno che fa bla bla bla contro la società che non fa bene le cose, il potere, ideologia, soldi bla bla bla. Poi è falso da un altro punto di vista, che una opera d’arte (e ogni opera) non si giudica in se stesso e per il suo contesto di nascita, ma si vede anche le altre opere dell’autore e la sua motivazione che è più importante. Si vede anche la clima generale nel momento storico quando è prodotto. Sai come è nato arte moderna?

Emigranti, sado të jetë i integruar në atdheun dhe mëmëdhen e adaptuar, jeton dy jetë, në të përditshmen përsëritëse pa memorie dhe në të kaluarën për shkak të kujtimeve të paintegrueshme në një realitet kulturor hane shan e hane Bagdat me atë të origjinës nostalgjike. Papajtueshmëria midis të sotmes dhe të kaluarës, është gjëndje ekzistenciale e rëndom qenies, reflektuar në art si konflikt midis reales dhe onirikes, banales dhe nostalgjikes, fizikes dhe metafizikes, dokumentarit dhe fiction. Kjo papajtueshmëri në qënien emigruese shndërrohet në konflikt të skajshëm, ku më përtej bihet në skizofreni, e cila me përkufizim është gjëndja e personit të sëmurë në pamundësi të dallojë realitetin nga ëndrra, të këtushmen nga e përtejmja.

Sa më sipër është saktë gjëndja ekzistenciale e dëshiruar prej artistit t’modh, dmth të emigruarit t’modh, nganjëherë edhe e arritur, pak rëndësi ka: si pacient spitali me pizhama me vija, apo si artist i modh me kravatë në skenën e kulturës.

Cosa s’intende per persona di cultura?

Persona che si sente superiore al resto dell’umanità, a parte della sua mamma ignorante che cucina, lava i vestiti, pulisce la casa.

un conto è scrivere cose profonde e un altro conto che la profondità ne verrà fuori e la superficialità sostituirà la profondità.

Qualunque cosa esca da una casa editrice, anche una lettera di rifiuto, deve essere stilisticamente perfetta - Roberto Calasso

Una lettera di rifiuto deve essere per forza stilisticamente perfetta, una lettera di accettazione non ne ha bisogno, può essere come una cartolina di Natale. Anzi meglio di essere semplice, il si o l’accettazione è semplice, il no o la negazione è stilisticamente perfetta.