Perché deve essere inquietante la realtà dell’uomo? È inquietante nella misura in cui noi ci mettiamo in conflitto con questa realtà nella misura in cui noi tentiamo di interpretarla, schematizzarla allora si distorce, si deforma ci aggredisce. Ma se non lo accettiamo per quella che è, mi sembra che non ci sia niente di più confortante di questa realtà proprio perché unica possibilità di viverla di esisterla, di realizzarla. E quindi tentare di capire che questi problemi senza soluzione perché il punto preciso è questo qui, cioè di non tentare di trovare una soluzione ai problemi, ma di viverli. semplicemente di viverli. Vivere i problemi, accettare la vita problematicamente con i suoi rischi - Fellini, Intervista
Il genio di Fellini è sempre preveggente, profetico, chiaroveggente nell’anticipare i tempi. Aveva compreso il profondo e semplice senso della vita.
Aveva capito il senso della vita senza senso.
Già, andrebbe vissuta e basta.
Felini è il primo che non lì basta e fa il profeta per quelli che non lì basta la vita in campo di concentramento. Per non menzionare i professori che fanno la dolce vita e si suicidino ammazzando anche la loro famiglia. Fellini fa solo giochi di parole ideologiche postmoderne o meglio post-totalitarie e postcristiana visto che il fascismo, il comunismo e il cristianesimo hanno fallito nella loro ambizione di cambiare la vita, allora lo lasciamo quell’ che è. Vuol dire ideologia dell’impotenza, in più impotenza dell’artista che fa dolce vita, sesso, droga e rock en roll.
Il finale della Dolce vita ci dice dell’innocenza perduta, della vita che partita dai vitelloni di provincia è arrivata allo stordimento che zittisce la coscienza e placa l’ansia da vuoto interiore. È una denuncia, mi pare. Cos’altro può fare il regista, l’artista?
Non deve fare il confusionario, una volta dice dobbiamo accettare la vita com’è, e un altra volta denuncia la vita come è. Ma non basta questo, ma mette in confusione anche gli ammiratori che adorano senza condizioni il grande artista, come succedeva con il sacerdote nell’antichità, non vedendo l’evidenza del falso. Ma il fatto che si contradice, dimostra che il desiderio nobile di cambiare la vita è insito anche nello spirito degli ideologi postmoderni da due soldi.
Non ti piace Fellini, né gli dai credito. Beh, si sa che era un bugiardo, ma anche un ricercatore delle cose umane e ultraumane.
Fellini è solo un esempio tra tanti e tanti intellettuali postmoderni. Lui non mi fa ne caldo ne freddo, per me è solo un pretesto come tanti per smascherare una ideologia, e anche ideologia peggiore che si spaccia che è contro le ideologie, che ogni ideologia è totalitaria. È ideologia dell’innominabile attuale.