FIAT LUX - pjesë e shtatë (Xhojsi)

Io era spaventato nel trovarmi in mezzo al nulla, un nulla io medesimo. Io mi sentiva come soffocare considerando e sentendo che tutto è nulla, solido nulla - Giacomo Leopardi, Zibaldone, 85

Lo dice solo per dire, in verità lui è contento che tutto è nulla, cosi anche lui è nulla come tutto, il nulla sta tranquillo nel nulla.

Ricordò qualcosa che aveva imparato un tempo: quando si viola uno dei Dieci Comandamenti, si finisce con il violarli tutti - Isaac Singer

Il fatto che quando si viola uno dei Dieci Comandamenti, si finisce con il violarli tutti, presuppone che si possono ridurre in un unico comandamento che rappresenta tutti.

I migliori anni della tua vita sono quelli in cui decidi che i tuoi problemi sono i tuoi. Non dare la colpa a tua madre, all’ecologia o al presidente. Ti rendi conto che sei tu a controllare il tuo destino. (Albert Ellis)

Manca papà, e lo dice lunga per l’autore. Ecologia si collega con ecologia (Madre Terra), il padre si collega con il presidente e anche Padre Celeste, secondo Freud sono figure proiettate uno sopra altro.

L’uomo comincia dall’ombelico in su.

Il linguaggio è falso e doppio , nel senso che una frase può contenere dentro nello stesso tempo la verità e il falso, e per questa ragione risulta peggio che falso, è anche inganno e autoinganno. Volevo dire che tutto il parlare e scrivere si riduce in bla bla se non conosci la motivazione del detto e da vicino l’autore del bla bla come lo conosce la sua mamma o la moglie o l’amico.

Dopo l’anno fatidico 1989, la sinistra va verso destra per andare a sinistra, e viceversa, la destra va verso sinistra per andare a destra.

Vorrei che mi aiutaste a capire perché Murakami piace tanto alla gente, io non sono riuscita ad arrivare a pag. 100 dei libri suoi che ho affrontato.

Non c’è niente di capire, se c’è qualcuno che qualcosa piace, fatalmente ci sarà qualcheduno che non piace creando democrazia bipolare basata sulla discussione del gusto della marmellata “a me mi piace, a te non ti piace’ de gustibus disputandum est.

Ognuno ha la sua definizione per il postmoderno, e proprio in questa forma autenticamente bastarda si auto definisce il postmoderno.

Lo puoi dire la tua versione bastarda?

Per non essere bastardo in un epoca bastarda si devono rispettare certe regole che fanno giustizia. In questo caso si chiede la versione bastarda agli altri solo dopo che si dà la versione propria. Poi vedi bene perché l’ho dato già la mia versione.

Non c’è maggior astuzia di mostrare il proprio volto, perché nessuno ci crede - Dostoevskij

Un altra frase rompicapo che ti viene mal di testa a decifrarla. La falsata dell’uomo ha falsato anche il linguaggio.

Al masochista piace soffrire, ma fatalmente e immancabilmente piace anche fare soffrire gli altri perché la creazione ha struttura binaria, bipolare; dunque l’uomo, potenzialmente o realmente, in verità è un sadomaso.

“Un altro anno ci lascia. Abbiamo vissuto commettendo errori, l’unico modo di vivere senza cadere” - Ennio Flaiano

Più si vive e passa il tempo, oppure più gli anni ci lasciano ogni fine d’anno capodanno, più mi convinco che scrivere è un giustificazione per il non vivere.

No, è meglio che vivere.

“O si vive o si scrive” - Pirandello

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Aldo Busi scriveva che rinunciava a vivere per lo scrivere.

Proprio uno come lui può dire questa perversione che lo classifica come il Gesù della scrittura auto-sacrificato nella crocce. Questa storia fa capo con Flaubert, infatti era la Prima Avanguardia (quasi tutti russi) che sentirono l’odore del marcio nell’arte precedente e nell’arte classica tradizionale generale, e dichiararono che è l’arte che deve essere sacrificato per la vita, che deve essere la vita bella, non una vita miserabile e essere bello solo un quadro appeso in muro o una pagina contemplato o letto da un miserabile. Una volta fallito la missione della Prima Avanguardia (collegato insieme con il fallimento del Rivoluzione, tutti i primi avanguardisti era comunisti che credevano nel Comunismo Reale), si vedano in giro solo opere fallite dei falliti perversi, finche si arriva nella piena perversione dell’innominabile attuale dove si proclamano simili parole messianiche come del grande scrittore Aldo Busi.

La storia della vita del regista che racconti è il vero film geniale che spiega anche il film fatto in Cine Città, la vicenda è il tipico caso che realtà è superiore all’immaginazione artistica, che l’opera d’arte è il surrogato della vita dell’artista. Per questa ragione esiste là dogma che tiene in piedi il sistema dell’innominabile attuale, la divisione assiomatica dell’autore dalla sua opera, che opera non si spiega con la vita dell’autore. Tutto il sistema culturale sta in piedi fondato sulla questa menzogna, e si fa di tutto per nascondere per tenere in piedi il mostro.

Non solo nemo propheta in patria, ma anche nemo profeta in terra straniera.

Guardate questi superflui! Acquistano ricchezze diventando con ciò più poveri. Vogliono il potere e per primo la leva del potere: molto denaro – questi impotenti!
Guardate come si arrampicano, queste svelte scimmie! Si arrampicano gli uni sugli altri e si trascinano nel fango e nella bassezza.
Vogliono tutti arrivare al trono: è la loro follia – come se la felicità sedesse in trono! Spesso sul trono siede il fango – e spesso anche il trono sul fango - F. Nietzsche, “Così parlò Zarathustra”

Esattamente la stessa cosa come gli uomini di potere e degli affari e soldi fanno anche i grandi intellettuali, ma si sa che non si vede il proprio vizio e non si sente la puzza propria. Non c’è nessuna ragione che la sete per il potere e per i soldi sia diversa dal sete per la sapienza, unica differenza è che l’intellettuale si crede un santo in quanto è intellettuale.

È forse per questo che Gesù non vuole essere chiamato Buono perché dice, solo Dio è Buono. Dio è puro Spirito, lui come Suo Figlio generato dall’ intrinseco del Padre, lo conosce e a quanto pare la materia che ha preso su di sé incarnandosi ( altrimenti senza la sostanza sarebbe solo forma illusoria), gli impedisce da trappola, di farsi definire Buono in senso pieno. Nei sinottici Gesù non si auto comprende come Dio. Questa sua presa di distanza da Dio ne è un indizio chiaro.

Si, è vero che lui non fosse Dio, anche dal punto di vista in cui sembrava uno schizofrenico quando pregava Dio. Il fatto che Dio preghi Dio può essere considerato un sintomo banale della schizofrenia. Per questa ragione, si cerca di giustificare affermando che lui era un Dio fatto uomo, ma si finisce per cadere in interpretazioni ancor più complesse che cercano di giustificare l’ingiustificabile attraverso giochi di parole. Chi era veramente Gesù non si capisce affatto leggendo la Bibbia, dove si trovano una trentina di frasi sue spesso con significati contrari tra loro e interpretabili con la formula alchemica democratica ‘secondo me’, con risultato un’infinità di interpretazioni gnostiche, manichee, neoplatoniche, protestanti, cattoliche, teologia della liberazione, ecc. Finché nell’innominabile attuale si arriva a un Dio fatto a misura d’uomo, sparando interpretazioni disgustose e criminali che non mancano di logica interpretativa. Il famoso romanzo ‘Il Vangelo secondo Gesù’ di Saramago si può riassumere con questa frase alla fine del libro: 'Allora Gesù capì di essere stato portato all’inganno, come si conduce l’agnello al sacrificio, che la sua vita era destinata a questa morte fin dal principio e, ripensando al fiume di sangue e di sofferenza che sarebbe nato spargendosi per tutta la terra, esclamò rivolto al cielo dove Dio sorrideva: ‘Uomini, perdonatelo, perché non sa quello che ha fatto’. In verità, il titolo del romanzo in questo caso doveva essere ‘Il Vangelo secondo Saramago’, perché le porcherie della sua vita miserabile di grande scrittore le butta sopra Gesù e Dio. Vuol dire che la filosofia e la teologia servono come giustificazione per comportamenti personali di ogni autore. Per principio, gli altri (gnostici, manichei, i grandi teologhi moderni e postmoderni ecc.) sono relativamente più buoni di Saramago, cioè con comportamenti relativamente più buoni. In definitiva, la chiave dell’opera si trova nella vita dell’autore, una pretesa all’opposto del sistema dell’innominabile attuale che ha per dogma fondamentale: ‘la vita dell’autore non ha niente a che fare con la sua opera’, ‘l’opera non si spiega con la vita’, ecc. Chi era veramente Gesù, vuol dire chi potrebbe scrivere il vero ‘Il Vangelo Secondo Gesù’, è Cristo del Secondo Avvento, che ha promesso nel primo avvento che lo farà, in un passo dei Vangeli che stranamente nessuno sembra notare.

-Ai është gjeni që ka lindur me këmishë!

-Edhe pa brekë n’mythë.

Dopo l’anno fatidico 1989 tutto il lavoro intellettuale è una impossibile chirurgia plastica cattocomunista di unire pezzi dei due mostri sacri spezzettati: Don Peppone e Don Camillo per creare un unico mostro; Intelligenza Artificiale è il cervello del mostro.

Lui a me pare inscindibilmente legato al Novecento e dunque inevitabilmente finito con il suo secolo.

E chi non è legato al secolo scorso? Non vedo in giro nessuna nuova visione dopo 1989, vedo solo caricatura e parodie delle visioni del passato, a parte il nulla dei nullafacenti e l’eterno ritorno del presente che non pass mai, soltanto degrada spacciandosi per progresso.

Il concetto di “bello” e “brutto”, due termini apparentemente opposti, è stato a lungo oggetto di riflessione e dibattito nel campo dell’estetica. Già nella filosofia platonica, la bellezza era associata all’ordine, alla misura e all’armonia, considerata inscindibile dal bene e dal vero.
Al contrario, il brutto era visto come qualcosa di diseducativo e dannoso.
Nel XVIII secolo, con filosofi come Baumgarten e Kant, l’estetica inizia ad essere vista come una scienza della percezione sensoriale, portando alla consapevolezza che la bellezza non è unicamente una proprietà oggettiva ma è anche mediata dalla sensibilità individuale. Kant sosteneva che la bellezza è un giudizio soggettivo, influenzato dalla mente e dall’esperienza individuale.
Con l’avanzare del tempo, la distinzione tra bello e brutto si è fatta sempre più sfumata e soggettiva. Movimenti artistici come l’Espressionismo hanno iniziato a trovare bellezza anche in forme distorte e deformate, rivelando verità nascoste al di là delle apparenze. Questo ha portato ad una rivalutazione del brutto, considerato non più semplicemente come il contrario del bello, ma come un’entità con un proprio valore espressivo.
In questo contesto, la percezione di ciò che è considerato bello o brutto varia notevolmente a seconda del contesto culturale, storico e personale. Un’opera d’arte che un individuo può trovare bella, un altro può non apprezzarla, e viceversa. Questa soggettività, alimentata da diversi fattori tra cui l’educazione culturale e le esperienze personali, mette in luce l’importanza del giudizio individuale nella percezione estetica.

Strano che, quando si descrive il cambiamento storico nella valutazione estetica considerando il concetto di brutto, spesso si dimentica (o si fa finta di dimenticare) di specificare che contemporaneamente, nel corso della storia, oltre alla valutazione del brutto, si è valutato anche il concetto di cattivo e persino di falso o assurdo. Così, alla sacra trinità del vero, del buono e del bello, si è affiancata la diabolica trinità del assurdo, del cattivo e del brutto, divertendo notevolmente sia gli intellettuali di spicco che le masse popolari con la soggettività umana nella logica, etica e estetica.
Questo divertimento culturale soggettivo si è ulteriormente intrecciato con gli eventi storici divertenti della Prima Guerra Mondiale, Seconda Guerra Mondiale e Guerra Fredda. Il grande divertimento continua in Gaza e Ucraina. Che divertimento ragazzi, tutto è soggettivo, a parte quando scoppia una bomba sul tetto della nostra casa.

Il libro rispecchia in qualche modo i conflitti interiori dell’autore, il suo amore-odio per il padre. Se crediamo alla psicologia ci sarebbe molta carne da mettere sul fuoco.

Tutta la storia umana consiste nel far arrosto il padre e rosicchiare con delicata timidezza la madre, in tutti i sensi e contesti possibili. Per questa ragione, l’umanità è stata considerata carne da macello, insieme a Cristo. La storia umana è un parricidio e un matriscopa permanente.