I grandi intellettuali dannò artificialmente un valore immeritato alla cultura come garante della democrazia perché loro stessi sono culturisti, vuol dire lo fanno per ragioni egoisti e egocentrici. In realtà la cultura è un sintomo, una schiuma che sta sopra processi profondi come per esempio politica e business, e ancora più in profondo: un stato d’animo epocale post-totalitario oppure postmoderno. La democrazia di oggi in verità è post-democrazia, era democrazia prima dei fenomeni totalitari del XX secolo, i quali sono nati proprio per causa del fallimento della democrazia, non perché è successo per caso che sono venuti fuori Hitler, Stalin, Mussolini ecc. che hanno dirottato il percorso. Voglio dire che i totalitarismi oramai hanno fatti danni enormi che non si guariscono con la schiuma delle loro conseguenze. Mettere il ballo quest’ o altro scrittore o grande intellettuale in questa questione è fuorviante, è come attirare attenzione su una mosca che vola sopra la schiuma. Il grande intellettuale è solo un segno dei tempi, come tante altre.