FIAT LUX - pjesë e shtatë (Xhojsi)

Avere o essere? è un grande libro dello psicoanalista tedesco Erich Fromm.

È una grande stupidaggine perché non è detto di non avere ed essere nello stesso tempo, devi essere un grande intellettuale senza aver palle e cervello, e con un conto corrente considerevole in banca, per escludere l’uno dei due per definizione assiomatica.

I discorsi critici contro dittatura dopo dittatura hanno una pecca, in verità hanno diverse; però voglio mettere in evidenza la pecca più banale (che non vuol dire il meno importante): si critica con il senno di poi senza considerare il contesto esistenziale dell’epoca, o meglio di ogni epoca. In ogni epoca la gente vive il presente in modo interessato, egoistico, distratto e oggi per oggi, vive il contesto del situazione presente in modo normale, anche se con gli occhi di poi il passato, o il presente di allora, sembra orribile. Dico questo come fonte d’ispirazione per essere coscienti che con gli occhi di poi l’attualità sembrerà di sicuro orribile (e di fatto è terribilmente orribile), anche se non sembra cosi tanto per non trovar un modo di arrangiarsi in qualche modo come hanno fatto i nostri antenati intellettuali.

Sempre l’uomo è governato dal destino del disvelamento. Ma non si tratta mai della fatalità di una costrizione. Infatti, l’uomo diventa libero solo nella misura in cui, appunto, appartiene all’ambito del destino e così diventa un ascoltatore non però un servo - Heidegger, La questione della tecnica

Heidegger era il classico intellettuale che mentre scrive volumi sulla " comtenplazione pura dellessere " e incapace di cambiare una lampadina fulminata mentre parla di " tecncia " o di cuocere decentemente un arrosto con le patate mentre parla di famiglia.

Vedi che il tuo detto è la definizione per eccellenza dell’intellettuale.

Ha un viso inquietante come alcuni suoi dipinti.

Ogni ritratto che fa un artista è un autoritratto, anzi qualsiasi cosa che fa è un autoritratto. È lo stesso anche per una persona qualsiasi per qualsiasi cosa che fa.

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Come mai questa psicosi, superstizione, magia, dei “libri trovati per caso”? Come se un Dio, un destino, un disegno, ci facesse trovare un libro per dirci qualcosa di importante?

Nei tempi bui oscurantisti era un usanza banale di aprire il LIBRO per caso per trovare le risposte importante della vita. Ora nei tempi illuminati si fa la stessa cosa con i libri incontrati per caso; infatti il progresso è un processo che va dal Libro in singolare con maiuscolo, nei libri in plurale con minuscolo, la qualità eccelsa si trasforma in quantità spicciola.

La Bibbia è pieno di contradizioni, e il problema non sono le sue contradizioni, che cosa ha fatto Erode con neonati trucidati per Dio, cosa ha detto Mosè, Gesù, Giuseppe e la Madonna, che a nessuno oramai li frega niente cosa loro hanno fato e detto, non frega niente perfino ai cosiddetti cristiani folcloristici odierni. Il vero problema è che tutti i grandi artisti moderni come Saramago, De André, Kazantzakis ecc, devono giustificare i loro comportamenti che non sono compatibili con la tradizione e per di più con la loro coscienza. Come sempre tutto è infangato in politica, alchimia dei rivoluzionari che capovolgono la tradizione e per magia sono trasformati in ribelli moderni di salotti mondani da due soldi che scrivono belli romanzi e cantano belle canzoni.

Philip Roth dedicò gli ultimi anni della propria esistenza a collaborare con Blake Bailey, scelto come proprio biografo perché ritenuto in grado di fornire della sua vita una versione composita e articolata. Lui chiese al suo biografo: «Non voglio che mi riabiliti. Solo che mi rendi interessante», e ha dichiarato: «due cose terrorizzanti mi attendono», «la morte e il mio biografo».

Il moderno è solo paura vigliacca dalla morte. Prima si faceva di tutto per guadagnare l’eternità nell’al di là, nel moderno si nega al di là, si fa di tutto per guadagnare l’eternità nell’al di qua tramite la fama di essere qualcuno anche dopo morto. La verticalità fuori del tempo e lo spazio si è sostituita con l’orizzontalità del tempo e spazio futuristico. praticamente Roth ha speso 10 anni della propria esistenza a scrivere la sua biografia. per non dire che tutta la sua opera in essenza era il suo ritratto e i ritratti di tutte le femmine che lui ha fatto sesso. Questa autobiografia è un donno del cielo, o meglio un donno dell’inferno.

Mi sembra la cosa migliore che si possa fare. L’ ego personale poi c’ entra relativamente, la speranza di sopravvivere nel ricordo della propria fama è materia degli artisti.

Ma la storia è una dimostrazione continua che è un ambizione fallace i presenti sono egoisti, indifferenti e distratti, pensa poi i posteri. È solo un egocentrismo infantile.

Trovami ambizioni “non” fallaci.

Questo è un altra cosa. Non puoi trovare mai una cosa per il quale credi che non esiste, anche se lo hai vicino al naso. Voglio dire se io ti dimostro ambizioni non fallaci, non li vedi mai se non credi che esistono.

Non ho capito a cosa ti riferisci?

Se io ti dimostro ambizioni non fallaci tu vedi nell’orizzonte solo Oriana Fallaci, o qualcos’altra di lei più interessante.

Il moto “castigava e si castigava” va meglio del moto “contradisse e si contradisse” (progettata da Leonardo Sciascia di essere messo nel suo lapide sepolcrale), per descrivere lo stato d’animo del grande intellettuale postmoderno. In più descrive perfettamente la relazione tra democrazia moderna e cristianesimo primitivo.

Tutti i ragionamenti servono solo per giustificare i comportamenti personali di chi fa filosofie da due soldi. Filosofia come sonnifero per tranquillizzare i rimorsi di coscienza di chi non fa nulla, solo filosofa assurdità astrate sdraiato su un comodo divano guardando le mosche al soffitto.

Nel film su Beckett Prima danza, poi pensa, James Joyce dice:
“Non conta quel che scriviamo, ma come scriviamo. Dobbiamo scrivere pericolosamente”.

Invece Nietzsche ha scritto: “Dobbiamo vivere pericolosamente”. I scrittori rubano, e chi sa a chi ha rubato Nietzsche, forse a vicino di casa.

La frase “La rivoluzione col permesso dei carabinieri” dopo 68 è il diamante di 24 carati che irradia nella Corona Regale del Tempo come eterno ritorno del presente che non pasa mai.

Non c’è nessuna ragione per cui un fenomeno culturale come un festival, i media, la politica, gli affari, ecc., debba essere diverso dagli altri fenomeni culturali; lo spirito e il clima culturale sono gli stessi, cambiano solo le tecniche e qualche microclima. Il festival è la campagna, la cultura elitaria è la montagna. Così tutti i fenomeni culturali soffrono più o meno gli stessi sintomi; l’atmosfera dell’epoca industriale è inquinata in generale, indipendentemente se si tratta di montagna o campagna, e l’inquinamento cresce col passare del tempo. La lamentela in questo caso è solo un modo per sentirsi superiori senza esserlo, o peggio, per tranquillizzare i rimorsi di coscienza come partecipi nel crimine dell’inquinamento.

I grandi intellettuali dannò artificialmente un valore immeritato alla cultura come garante della democrazia perché loro stessi sono culturisti, vuol dire lo fanno per ragioni egoisti e egocentrici. In realtà la cultura è un sintomo, una schiuma che sta sopra processi profondi come per esempio politica e business, e ancora più in profondo: un stato d’animo epocale post-totalitario oppure postmoderno. La democrazia di oggi in verità è post-democrazia, era democrazia prima dei fenomeni totalitari del XX secolo, i quali sono nati proprio per causa del fallimento della democrazia, non perché è successo per caso che sono venuti fuori Hitler, Stalin, Mussolini ecc. che hanno dirottato il percorso. Voglio dire che i totalitarismi oramai hanno fatti danni enormi che non si guariscono con la schiuma delle loro conseguenze. Mettere il ballo quest’ o altro scrittore o grande intellettuale in questa questione è fuorviante, è come attirare attenzione su una mosca che vola sopra la schiuma. Il grande intellettuale è solo un segno dei tempi, come tante altre.

La storia moderna dell’arte, ma anche la storia in generale perché arte è il punto di diamante della cultura, si può raccontare brevemente: Prima va sospeso la logica, poi va sospeso etica, ed infine estetica. Arte moderna tiene sospeso anche il giudizio estetico, considerano l’arte moderna un antiarte, si fa persino “art brut”. Fine della storia che è anche Fine della Storia perché non è rimasto nient’altro da sospendere, se non la la palude postmoderna dell’assurdo, perversione e bruttezza.

Se Dio ha creato tutto è un essere onnipotente, quindi può tutto, che vuol dire anche essere perfetto. Come si spiega esistenza di un mondo imperfetto di guerre criminali, creato da un essere perfetto onnipotente?

Se esiste il concetto di libertà, nessuno è onnipotente e perfetto, se non in senso potenziale o teorico (dipende dalla scelta delle creature). In realtà esistono umani che hanno scelto di essere idioti e mascalzoni, onnipotente è solo il re dei mascalzoni (si può immaginare chi è). L’onnipotenza, onniscienza, onnipresenza e la perfezione predefinita esiste solo in un modo di robot.

La letteratura non rende le persone migliori; anzi, può renderle peggiori perché un lettore potrebbe pensare di essere superiore agli altri semplicemente perché legge, senza considerare cosa legge e come lo legge.

Ultimo italiano è Mussolini, e anche il penultimo, gli altri dopo di lui sono post-italiani.

Shqiptari i fundit është shok Enver, edhe i parafundit, të tjerët mbas tij janë post-shqiptarë ose ngambrapa-shqiptarë.

Racconta Giulio Andreotti che dopo la guerra, nel suo ufficio, De Gasperi aveva interi scaffali pieni di cartelle. Andreotti chiese cosa fossero, e De Gasperi rispose che erano i dossier dell’OVRA per ogni intellettuale. Andreotti chiese se il loro contenuto sarebbe stato reso pubblico, e De Gasperi rispose: “Se verranno resi pubblici, l’Italia non esisterà più”.😂

La critica letteraria postmoderna, non considera un fenomeno importante che condiziona la cultura in generale, è comprensibile condiziona anche le lettere e i personaggi letterari, anche nel caso Dost e Nabokov. Nella storia succedono fenomeni che hanno dimensioni cosmici extra storici, ci sono avvenimenti che dividono la storia come epoche diluviane; uno era il cristianesimo e altro il comunismo. Dopo questi due avvenimenti vengono il postcomunismo e il post cristianesimo, appunto l’epoca attuale partendo dal 1989 dove i due “post” coincidono, anche nel senso che non si vede più in giro nessun nuova visione. Detto brevemente: Dostoevskij appartiene al cristianesimo (forse è ultimo dei cristiani nella letteratura), Nabokov appartiene al post cristianesimo e postcomunismo, dunque sono dinosauri di due epoche geologiche diverse, in mezzo a loro si trova Stalin. Si parte da qua per valutare loro, non dal passione di gioco di azzardo di Dost e passione di prendere farfalle di Nabokov, stile, amore per le lolite ecc.