Questo romanzo mi ha davvero convinto, il suo stile un po’ caotico, il suo senso dell’umorismo, il livello di sincerità percepito, anche nell’autocritica, tutto funziona bene.
Tutto funziona nei libri, ma non funziona niente in realtà. E proprio per questo funzionano i libri, come illusione funzionante contro il disfunzione della realtà.
Però il libri creano altre realtà, e tutte insieme, queste altre realtà, contribuiscono a formare la Grande Realtà. Basta avere un concetto di realtà formata da innumerevoli punti di vista. La realtà, nell’ermeneutica, non è unica, o inconoscibile, ma è l’insieme di tutti gli specchi.
Ai lo so, conosco già il concetto. Si fa di tutto per giustificare l’unica realtà, quella dell’Inferno.