Qesh mirë kush qesh i fundit

Claude Monet, Impressione, levar del sole, che senso ha questa opera? C’è ne fosse uno in grado di spiegare: perché è un opera d’arte? Ossia: cosa distingue ciò che è arte da ciò che non lo è?

Un opera d’arte si può spiegare in conTesto nello stesso tempo che si sente il Testo, tenendoli in equilibrio nel punto di contatto il Testo con il conTesto e anche gerarchia del Testo sopra il conTesto. Il moderno rompe l’equilibrio in modo provocatorio (per certe ragioni che vogliono spiegazioni a parte) ribellandosi e scambiando la gerarchia classica optando sempre di più con passar del tempo per il conTesto al carico del Testo disequilibrando la loro relazione e perfino farla scomparire nei casi estremi quando scompare definitivamente il Testo (il significato) e opera e l’autore (sottinteso anche il lettore o spettatore) vagabondano liberi immersi completamente nel conTesto. L’opera del post ancora tiene stretto il Testo anche se sopraffatto in parte dal contesto nella misura dovuta alla “regole”dell’impressionismo, più tardi man mano il Testo scompare lasciando in campo della battaglia solo il conTesto (nel quadro si vedono solo machine e forme senza significato o di dubbio significato come nel caso avanguardistico del “Quadrato nero sul bianco” e poi “Quadrato bianco sul bianco”. Poco ci vuole che scompaia anche il testo, cioè esposizione di solo cornici senza tela e perfino l’esposizione con titolo “Vide” a Parigi dove gli spettri che entrano vedono solo il niente dei muri bianchi. Imagino che ammiri Caravaggio e robe simili ma questa è la storia dell’arte condizionata dalla Storia umana che è condizionata da un altra storia. Che si può fare oltre lamentarsi visitando i musei usando automobili più belli della Vittoria di Samotracia?

È la nostra immaginazione la causa dell’amore, non l’altra persona - Marcel Proust

Questa frase è totalmente sporca ed è sporco chi l’ha detto, anche se è reale in una realtà sporca dove non si ama non soltanto l’altro, ma neanche il se, si ama solo immagine di se stesso, che non basta essere soltanto “se”, ma è anche “stesso” come doppia immagine sporca di “se” che cavalca sopra “stesso” in ricerca di se stesso che ha perso il tempo perduto.

Mi sorge un dubbio esistenziale: cosa s’intende per letteratura “contemporanea”?

Il dubbio esistenziale è l’essenza della letteratura contemporanea, dunque la tua domanda è pertinente con la letteratura contemporanea, anzi è letteratura contemporanea, è come se avesse detto Oates oppure Cormac McCarthy.
In verità la contemporaneità (anche in letteratura) è pertinente con post-Covid, purtroppo ancora non si è reso conto nessuno perché non conviene sapere che vivi dentro Apocalisse, e meglio che fai finta di non sapere per sopravvivere, è più comodo non sapere.

In verità la contemporaneità (anche in letteratura) è pertinente con post-Covid, purtroppo ancora non si è reso conto nessuno perché non conviene sapere che oramai si vive dentro Apocalisse come confusione totale, e meglio che fai finta di non sapere per sopravvivere, è più comodo non sapere. Per questa ragione alla gente li scappa il presente, se non scapa dal presente, ed è ridicolo quando pensa al futuro, per in verità vive nel passato, nel caso migliore nel passato prossimo. Oh quanto è grande Oates, oh quanto è grande Cormac McCarthy, oh quante è grande questo qua più grande ancora di questo là, ecc., tutti grandi oramai come acqua passata, nella tomba delle antologie anche da vivi.

Nella storia del secolo scorso dopo ogni guerra mondiale (compreso la Guerra Fredda) succedeva una “contemporanietà” preparata già nella sofferenza delle trincee e dei civili uccisi per caso in retrovie da bombardamenti, campi di concentramento e altre miserie di guerre, me che veniva rivelato dopo nella cultura (compreso la letteratura, proprio il caso italiano di dopoguerra in Italia con il boom di registi e scrittori famosi a livello internazionale). Lo stesso è successo anche dopo il Crollo del Muro, ma il dopo-Muro non si è sentito molto la contemporaneità nell’arte e cultura. Mentre dopo il Covid che era una guerra totale a livello planetario con dimensioni più grandi della Guerra Fredda, si sente la contemporaneità dei sordomuti, e atyre që hanë mut kot.

Ma tutti questi artisti, che se ne vanno a Roma o Milano, io vorrei sapere che ci vanno a fare? In genere non c’è nulla di artisticamente valido oggi, ma proprio nulla.

L’artista moderno cerca proprio il nulla, artista è un nulla che cerca il nulla anche a New York; dunque fano bene che vano a Roma e a Milano, anche se a dir vero lì non ce più neanche il nulla, l’hanno preso tutto il nulla Pasolini, Fellini e pisellini.

Il mio psicologo mi ha raccomandato un libro che non trovo in libreria. Come posso fare?

Se hai un psicologo, non ti servono i libri degli altri che hanno bisogno loro di un psicologo.

Questa non l’ho capita; prova a ridirla a parole tue.

Sono le mie parole, io non sono un ladro, quando cito scrivo sempre il nome dell’autore.

Ti giuro non ho capito ciò che hai detto, abbi pazienza con me

Ebbene te lo ridico l’idea rubando dagli altri grandi filosofi. Un amico di Heidegger li ha mandato un libro di Lacan dicendo che è un grande psicologo francese. Heidegger l’ha letto (Lacan è troppo ermetico) e poi ha risposto: “Ma questo qua ha bisogno bisogno lui per un psicologo”. il bello è che meta mondo si lamenta che Heidegger è incompressibile e ermetico. Cosi tutto il mondo ha bisogno di un psicologo, a parte a me che rubo gratis dagli altri, non mi scervello come un grande filosofo originale.

La morte è la vita. Anzi il pre-natale; già da feto noi siamo “fetenti”, nel senso che già abbiamo questo olezzo di morte. Questa che si chiama nascita è già la morte. La vita è un coma. Un coma che inizia nelle acque maternali e poi segue fino alla morte della morte, perché il morir è il morir della morte. È la morte che muore; noi non si muore più - Carmelo Bene

Carmelo Bene spiega non male cos’è il peccato originale. Un altro esempio che il grande intellettuale non può non essere cristiano.

Le verità della religione non sono mai capite così bene come da quelli che hanno perso la capacità di ragionare - Voltaire

Per Voltaire e per gli intellettuali di tutto il mondo unitevi religione è quel che crede la mamma dell’intellettuale e il prete del suo villaggio.

Un lettore di professione è in primo luogo chi sa quali libri non leggere; è colui che sa dire come scrisse una volta mirabilmente Scheiwiller, «non l’ho letto e non mi piace» - Giorgio Manganelli

Non so se ha mai pensato Manganelli che il mondo è circolare come tempo-spazio e il boomerang, vuol dire che Manganelli butta il manganello contro qualcuno e il manganello torna indietro e colpisce Manganelli in faccia.

Se siete eccessivamente preoccupati per i vostri figli e i vostri nipoti, non farete che gravarli dei debiti contratti da voi. Se invece non vi mettete a carico alcun debito, se vivete semplicemente e vi rendete per quanto possibile felici, lascerete ai vostri figli le condizioni migliori - C.G. Jung, Seminari. Lo Zarathustra di Nietzsche, vol. 4

In tedesco il sostantivo femminile “Schuld” designa insieme il debito e la colpa. «Il capitalismo è un culto che non consente espiazione, ma produce colpa e debito» - diceva Walter Benjamin che considerava il capitalismo una continuazione del cristianesimo. Jung non ha gravato di debiti in soldi i suoi figli, ma ha trasmesso il peccato originale e anche aggravandolo come debito aumentato che prepara l’Apocalisse.

Il romanzo presenta diversi piani di lettura e vedo che questo (il narratore inaffidabile) viene sempre sottovalutato, pur essendo a mio avviso il cardine su cui poggia l’intera opera. Se non si riesce a cogliere, il libro viene inteso come morboso o (peggio) come giustificazione della pedofilia. Ovviamente Nabokov non era un pedofilo e non aveva intenzione di inneggiare a questa pratica. Ma, come dimostra la storia stessa del libro, spesso non si è capito.

anche chi ha scoperto la bomba atomica non era un generale che voleva fare guerra, anzi erano scienziati pacifiste con il sangue degli altri. Vuol dire erano semplicemente maiali.

faccio fatica a capire il nesso con la discussione su Lolita. Mi pare di capire che tu sei tra quelli che ritengono il romanzo una sorta di giustificazione della pedofilia.

non capire è di non voler capire. Non è questione di Nabokov e di pedofilia, ma di una banda di libertari perversi d’élite che fanno impossibile di liberare uomo da ogni comandamento e tabu con la convinzione che ogni moralità, comandamento e tabu sono prodotti del bigottismo religioso oscurantista medioevale e bla bla bla. Loro fano finta di aprire porte chiuse dal bigottismo, invece le porte sono spalancate da tempo, anzi non ci sono più porte e neanche i muri, ce solo l’aria libera della giungla. Unico merito che ha Nabokov è quello che tu non smetti a ripetere nei tuoi comenti, che lui è un esteta assoluto. D’accordo, è vero, ma la sua superiorità estetica è causa della sua mancanza di etica che lo fa libero dai divieti, e per il principio dell’economia le energie spese per tenere a bada gli istinti bassi si spendono per innalzarsi nelle vette dell’estetica. Sopra questa furbizia perversa come fondamento sta tutto il costrutto postmoderno, e non solo in letteratura ma dovunque nella cultura e nella struttura della società. Non so se tu hai capito perché non capisci; non so chi sei e non mi interessa chi è uno incontrato per caso in virtuale, ma ci sono solo due possibilità: o sei interessato personalmente per la faccenda, o segui inconsciamente come tutti il flusso della moda in vigore, come tempo fa seguivano i balilla.

arte contemporanea comprende anche la letteratura. Lo so che tu lo dici arte nel senso di arte figurativo, ma volevo dire che in essenza non c’è nessuna differenza tra loro, unica differenza c’è nel letteratura non si sacrifica completamente il significato per inerzia del parlare comunicativo, merito del linguaggio. Nel parlare, vuol dire nel raccontare comunicativo, si mantiene sempre un minimo di significato per non rischiare la demenza totale. La conoscenza dell’ambiente demente e perverso dell’arte figurativa, mi facilità il capire la demenza e la perversione della letteratura e degli altri campi culturali, perfino della fisica moderna dove succedono i stessi fenomeni espressi in linguaggio scientifico. Esistono analogie e parallelismi dovunque.

se è demente come può avere un significato? O quantomeno un significato di cui discutere?

anche la demenza ha un significato, e anche profondo, testimonia se stesso. Questo spiega il successo di installatore Spencer Tunick, romanziere Bernhard e Nabokov. Unico merito vero del demente Spencer Tunick è che rivela l’ipocrisia del quadro classico appeso dietro il cumulo di carne di macello, che la demenza ipocrita nascosta del classico, esce fuori in pieno sole nella demenza moderna dell’innominabile attuale.

Il foto con Cioran, Eliade e Ionesco è molto bello. Sembrano contenuti che stano insieme; chissà se parlavano in romeno o in francese?

Sicuramente parlavano in lingua materna.

Per di più che erano di destra, nazionalisti.

Si erano di destra, ma grandi. Pur essendo io comunista, in verità Cioran era un intellettuale raffinatissimo.

Dopo 1945 non è rimasto neanche un fascista, lo stesso per i comunisti dopo 1989; i fascisti e i comunisti sono fantasie del passato come gli etruschi. Il postmoderno non ha presente, e neanche futuro, ha solo passato, è un riciclo del passato nel cervello dei postmoderni. Poi Cioran, Eliade e Ionesco erano intellettuali raffinatissimi perché nel postmoderno non rimane altro che fare il raffinatissimo, erano i fascisti e i comunisti che dovevano fare i banalissimi.

Il senso della vita non è soltanto la vita stessa. Se sopravvivrò a questo tempo e se allora dirò: la vita è bella e ricca di significato, bisognerà pur credermi. Se tutto questo dolore non allarga i nostri orizzonti e non ci rende più umani, liberandoci dalle piccolezze e dalle cose superflue di questa vita, è stato inutile - Etty Hillesum, Diario

Il senso della vita non esiste nella realtà; è solo una nostra interpretazione personale. Per chi crede in Dio il senso della vita è ciò che vuole lui come prova per il merito della vita eterna; ma non si capirebbe comunque il senso del perché trovare situazioni diverse nel manifestarsi!

La vita non ha senso, è l’uomo che da il nome e il senso alle cose. E non vai a leggere commenti filosofici perché resterai allibito dall’assurdo umano.

Certamente anche alle cose!

Ma non da senso perché interpreta filosoficamente o artisticamente o religiosamente, il credente lo vive il senso, e in modo naturale dà senso alle cose create senza senso o più esattamente neutrali. Chi crede in Dio non crede perché ha interpretato che Lui esiste leggendo libri filosofici oppure meditando sotto i portici di marmo greci antichi oppure facendo il conti di guadagnare nell’al di là, ma crede in base di una esperienza diretta di cuore con Dio, che da senso alla sua vita, e che ha più importanza di tutti i libri filosofici degli idioti che pensano, dunque sono, o non sano bene se sono o non ci sono; dipende dall’interpretazione: se sono, allora non ci sono, e se non ci sono forse ci saranno dopo la lettura.

Non comprendo perché L’Europa venga sempre tagliato fuori dal discorso politico, o si è come gli USA o come la Russia, ma c’è una terza via: il modello socialdemocratico europeo.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Europa non esiste più, oppure esiste come punto di contatto tra due super potenze che si neutralizzano, dunque l’Europa è il punto zero o il paese del nulla. Dopo la Guerra Fredda nel mondo non esisteva nient’altro che l’Anarchia, e Dopo Covid nessuno si rende conto che regna il Nulla Cosmico perché il nullafacente non può rendersene conto di essere il nulla, se lo facesse, non sarebbe più il nulla.

Mi sembra tutto vago e pessimista. Che cos’e la fine del mondo?

La fine del mondo coincide con la mancanza di una visione, per di più che lo state festeggiando come fine delle ideologie ognuno fa i cazzi sui. Vuoi vedere la fine del mondo dalla finestra a forma di fungo dell’atomica? Solo allora sarai convinto che siamo alla fine? Dopo i grandi visioni universali del cristianesimo e del comunismo, si intravede in giro qualche nuova visione con ambizione universale?
La fine di una civiltà non è quasi mai avvertita da coloro che la vivono direttamente, la fine di una civiltà, si rivela dallo scadere dei vecchi principi su cui si reggeva - Gaber

Si, ma la fine di una civiltà non è la fine del mondo.

No, caro, non siamo più nell’epoca di Nefertiti e della fine della civiltà egizia, né nel tempo di Nerone e della fine di Roma con spade e cavalli. muore una civiltà con cavalli e somari, nasce un altra con somari nuovi. Adesso non si scherza più!

La poesia ha qualcosa della preghiera… L’arte è, come la preghiera, una mano tesa nell’oscurità, che vuole afferrare una parte della grazia per poterne poi diventare dispensatrice. Pregare significa gettarsi nell’arco di luce trasfigurante che congiunge ciò che è transeunte a ciò che avviene, fondersi completamente in esso, per portare la sua infinita luce nella piccola, fragile culla della propria esistenza - Franz Kafka a Gustav Janouch

Verrà un giorno che un grande artista dirà che anche scassinare una banca è un atto di preghiera, una mano tesa nell’oscurità della cassaforte, che vuole afferrare l’oro per poterne poi diventare dispensatrice ai poveri senza conto in banca.

Una passeggiata al cimitero è una lezione di saggezza, quasi automatica. Quando vedo amici, ma anche sconosciuti che stanno passando momenti di angoscia, di sconforto, il mio consiglio è uno solo: “Andate venti minuti in un cimitero, e vedrete che le vostre pene certo non svaniranno del tutto, ma in larga parte sì" - E. Cioran, Un apolide metafisico

Meglio di una passeggiata è di trovare un posto fisso al cimitero, soltanto allora ti passa l’angoscia e lo sconforto.

La legge Basaglia per la chiusura dei manicomi è un bisogno e un segno dei tempi o del Fine dei Tempi: non ha più nessun senso tenere l’istituzione del manicomio quando tutto il mondo è trasformato in un manicomio.