Qesh mirë kush qesh i fundit

Il tramonto della verità dell’essente accade necessariamente, e precisamente come il compimento della metafisica - Heidegger
Solo sul fondamento della SO può apparire la necessità del nichilismo - Severino

Il tramonto della metafisica è quando si sparano parole al vento senza capo ne coda.

Il testo in questione individua soprattutto in Nietzsche l’esaurimento di tutte le possibilità di sviluppo del pensiero filosofico “classico”. Egli parla infatti, in questo senso, di ‘compimento della metafisica’, a cui farebbe seguito un altro tipo di pensiero che si porrebbe, appunto, come ‘oltrepassamento’ di quella tradizione filosofica, la quale si suppone giunta al termine del suo percorso “metafisico”. Anche a proposito di Severino è stato detto di recente da qualcuno che con lui, in un certo senso, giunge a compimento - e dunque alla fine - la filosofia stessa.

I filosofi dopo Nietzsche (o meglio dopo Marx) fanno respirazione artificiale ad un cadavere. Non si fa filosofia per filosofia, come non si fa scienza per scienza, arte per arte, politica per politica ecc. Cioè si fa in realtà, ma il resultato è il respiro della carogna, come è di fatto tutta la storia di un secolo intero, e continua peggiorando la situazione. Adesso è più che evidente, non trovi un filosofo originale in giro, solo professori di filosofia che riciclano le filosofie passate facendo bricolage. Questo è il significato del postmoderno.

Heidegger ha detto in un intervista:
“La questione della richiesta di cambiamento mondiale risale ad una frase molto citata di Karl Marx nelle Tesi su Feuerbach. E voglio citarlo precisamente e leggerlo:
“I filosofi hanno soltanto interpretato il mondo in vari modi; si tratta però di cambiarlo.”
Citando questa frase e seguendola, si trascura il fatto che un cambiamento del mondo presuppone un cambiamento nella concezione del mondo, e che una concezione del mondo può essere acquisita solo attraverso un’interpretazione adeguata del mondo. Marx, cioè, si basa su un’interpretazione molto specifica del mondo per esigere il suo cambiamento. E, pertanto, tale sentenza si rivela infondata. Si ha l’impressione che si sia parlato decisamente contro la filosofia, mentre nella seconda parte della frase si presuppone la richiesta inespressa della filosofia”.

Marx ha fato una spiegazione filosofica del mondo, bene o male non ha importanza per la questione discussa, ma è importate che l’ha fatta e con questa base ha cercato di cambiare il mondo creando Internazionale Comunista. Vuol dire lui ha oltrepassato la filosofia con azione concreta, non facendo bla bla metafisici postmoderni senza capo ne coda stile Heidegger e Lacan e vari professori ex cathedra. Se è fallito anche il comunismo, lo stesso non vuol dire niente per la nostra discussione (oppure vuol dire molto nel senso che è fallito perché era filosofia sbagliata, filosofia sbagliata implica la messa in concreto sbagliata), l’importante è che oramai è dichiarato il verdetto del bla bla filosofico senza azione concreta. Potenzialmente il detto di Marx contiene la verità, il modo cambia solo con una filosofia vera e giusta applicato in concreto, non con bla bla bla postmoderne e facendo sesso con Hannah Arendt cercando di tranquillizzare il rimorsi di coscienza e pulire la figura del grande filosofo dalle macchie del passato. Dopo il crollo del comunismo non vedo in giro nessun nuova visione, soltanto bla bla bla di professori che giustificano il loro comportamento nella vita, unica relazione ridicola della filosofa applicata in concreto.

Più l’intellettuale sa, più non capisce. Più cresce la conoscenza, meno comprensibile il mondo, gloria a voi cretini istruiti.

Il processo di pensare è un giudizio in sé che l’ipocrisia lo nasconde con foglie di fico.

È facile amare qualcun altro, ma amare ciò che sei, quella cosa che coincide con te, è esattamente come stringere a sé un ferro incandescente: ti brucia dentro, ed è un vero supplizio. Perciò amare in primo luogo qualcun altro è immancabilmente una fuga da tutti noi sperata, e goduta, quando ne siamo capaci. Ma alla fine i nodi verranno al pettine: non puoi fuggire da te stesso per sempre, devi fare ritorno, ripresentarti per quell’esperimento, sapere se sei realmente in grado d’amare. È questa la domanda – sei capace d’amare te stesso? – e sarà questa la prova. (C.G.Jung, Lo Zarathustra di Nietzsche, Seminari)

Gesù ha detto ami l’Altro come Te Stesso, cosa che la nonna ignorante dell’intellettuale intelligente lo sa e il grande intellettuale illuminato non lo sa perché devo fare il moderno contro la sua nonna.

Moriremo prendendo appunti - Ennio Flaiano

Inizialmente l’ho letto sbagliato “Moriremo perdendo appunti”, poi ho pensato che anche così va bene, anzi forse è meglio per descrivere l’attualità. Oppure meglio ancora: moriremo facendo selfie

Kur del në pension e kupton jo vetëm sa kot je, shprehja “s’ke punë e luan derën”, por edhe sa kot ke qenë edhe para pensionit kur kishte shumë punë për të bërë, shprehja “na mbytën punët”.

Le scienze vanno al sodo, sono “pratiche”, sono “concrete”, mentre la filosofia resta nell’astratto.

La filosofia è astratta, e proprio per questo motivo ha bisogno della scienza, che è concreta. La filosofia acquisisce concretezza unendosi alla scienza, simile a come un marito ha bisogno di una moglie per diventare concreto.

È una bella metafora, ma non la condivido. Entrambe sono astratte in quanto pensiero, ma l’applicazione nella pratica dipende dall’uomo.

Immagino che non lo condividi in un epoca di individualismo sfrenato dove maschio e femmina si incontrano solo per far sesso scatenato. Per forza viene fuori la filosofia scatenata di Heidegger, Lacan ed compagnia bella, e viene fuori in bella compagnia anche l’atomica scatenata di Oppenheimer.
È tutta la cultura moderna scatenata nello stesso modo: arte moderna scatenata di Duchamp, Cattelan e compagnia bella, in combutta con l’economia scatena del turbocapitalismo in bella compagnia; religione scatenata fondamentalista in combutta con politica scatenata in Gaza e Ucraina con la bellezza dell’Apocalisse letterale di Giovvani.

No, tutta la Filosofia si divide in Filosofia Speculativa e Filosofia Scientifica.

Si, nello stesso modo tutta l’Economia si divide in Finanza Speculativa e Compravendita Scientifica.

No, Rovelli, da fisico teorico, e non solo lui, sostiene proprio il contrario, la scienza nasce e si sviluppa per astrazione. Può essere applicata, ma siamo su un binario differente.

Si, vuol dire no, ma chi è Rovelli? Da quel che dici molto probabilmente sarà di genere fluide.

Bel romanzo “Fratella d’Italia” di Arbasino, contiene dentro anche le sorelli d’italia.

Emil Cioran, il profeta dell’Intelligenza Artificiale:

Oggi più che mai penso che sia giunto il momento per l’uomo di sgombrare il campo e abbandonare la scena. Se non lo fa di sua spontanea volontà, lo farà per forza, con la concatenazione fatale delle sue azioni - lettera di Cioran a Ben Amí Fihman, 3 maggio 1980.

21 maggio 1972, László Tóth colpisce con una mazza pesante circa 5 chili la Pietà di Michelangelo a Roma. I colpi hanno spaccato il braccio sinistro e frantumato il gomito, mentre il naso è stato quasi distrutto. Il restauro viene avviato quasi subito, riutilizzando per quanto possibile i frammenti originali, mentre lui fu internato in manicomio per due anni.

A quanto pare la moda di scagliarsi contro opere d’arte coltivata dagli attivisti di Lost Generation parte da lontano.

Lui ha fatto in modo brutale quel che ogni artista moderno e postmoderno fa con metodi subdoli ed educati, e da un punto di vista con ragione. Ma non per questa ragionevole punto di vista i grandi artisti sono adorati e non internati in manicomio.

Solo il fatto che si discute per esistenza dell’al di là lo dice lunga. Non hanno nessun importanza i ragionamenti pro o contro, le ragioni intellettuali pro e contro solo giustificazioni di credi culturali che sotto sotto per fondamento hanno in questo caso la paura esistenziale dalla morte. Anzi in ogni caso, il costrutto culturale ha per fondamento la paura dalla morte.

Se abbiamo paura della morte, è perche questa paura è funzionale, evolutivamente.

Hai fato un ragionamento intellettuale, ed io posso fare un ragionamento l’opposto con tuo, ma non lo faccio perché sono stufo di sentire come nel mondo discutono da millenni per la morte simbolicamente solo due grandi intellettuali: Meloni e Schlein. La legittimità dell’essere di Meloni e Schlein viene dal fatto che ci sono due punti di vista legittimi perché il mondo ha struttura binaria.

L’Avanguardia è un fenomeno onnipotente, onnisciente e onnipresente; pertanto, ciò che è accaduto in musica si è verificato anche nelle arti figurative e nella letteratura, ovunque. Inoltre, l’Avanguardia è un fenomeno che comprende, o meglio si identifica con, tutti i movimenti dell’inizio del secolo che hanno cercato di cambiare radicalmente la società. Con il fallimento dell’Avanguardia, hanno fallito anche i movimenti sociali rappresentati per eccellenza dal comunismo e dal suo insuccesso. In Italia, c’erano i futuristi fascisti di Marinetti; in Russia, i cubofuturisti comunisti di Majakovskij; si sono anche incontrati insieme per unire le forze. La missione dell’Avanguardia non era quella di creare arte colta, ma di portare l’arte nella vita, facendo così scomparire dall’esperienza quotidiana l’arte colta, eterna e sublime; la sua ambizione era di abbellire la vita e l’uomo, non di abbellire un muro con un quadro oppure l’aria di una stanza con un suono bello che lo ammira un poveraccio che ha una vita miserabile. L’opera avanguardista sperimentava, era temporanea e non aveva ambizioni estetiche immortali. Gli artisti della Prima Avanguardia, contrari ai musei e alle biblioteche, sarebbero rimasti stupiti sapendo che le loro opere venivano riestetizzate e adorate nei musei accanto alla Mona Lisa.

La dittatura è un penne macroscopico con due palle microscopiche, mentre la democrazia è due palle macroscopiche con un pene microscopico.

Quando si da ufficialmente ad un libro più valore e più fama di un altro c’è garanzia che la scelta è stata fatta correttamente e sarà duratura quando cambieranno i tempi e il contesto storico?
Il problema è analogo quando si scrive la storia ufficiale: come fa uno storico a scegliere tra i diversi avvenimenti quale vale raccontare come storia e cosa invece scartare, poiché considerato di seconda mano, per essere poi buttato nel cassonetto dei rifiuti storici? Succede poi che alcuni eventi non erano da scartare e ci si ritrova a rovistare nella pattumiera della storia scartata.
Lo stesso problema esiste nel valutare l’importanza degli eventi nella storia della propria vita. Come si fa a sceglierli per metterli in un’autobiografia? Se non si sa raccontare la propria vita come si fa a raccontare quella degli altri?

Un sieropositivo non può fare fare una critica positiva, può fare solo una critica sieropositiva.

-Cosa è meglio, una volgare felicità o un’elevata sofferenza? - chiede l’uomo del sottosuolo.

-La sofferenza è sempre volgare, è la motivazione che li dà valore alla sofferenza - risponde l’uomo del soprasuolo.

… io, per quel che mi riguarda, sono sempre riuscito a nascondere sotto la superficie la mia sventura, a renderla invisibile, e quanto più ero infelice, tanto meno era avvertibile su di me e sul (e nel) mio modo d’essere questa infelicità, e dal momento che il mio modo d’essere non è mutato, ossia è rimasto oggi com’era allora, mi riesce quasi sempre di camuffare il mio effettivo stato d’animo interiore con uno stato d’animo che esibisco al di fuori e che non offre spiraglio alcuno verso il mio effettivo stato d’animo interiore, e questa facoltà mi è di grande sollievo - Thomas Bernhard, L’origine

Se veramente lo fa, è proprio bravo. Nessun vuol sentire lamentele, anche se in verità si lamentano quasi tutti; dunque si vive in un società di sordi, soltanto qualche specie rara è un sordomuto.

Non sono sicuro che Bernhard sia da prendere così tanto alla lettera, per quanto siano romanzi dichiarati come autobiografici.

Bernhard, più di non prendere alla lettera, non lo prendo seriamente. E non soltanto lui, ma gli artisti in generale non li prendo seriamente, perché anche loro - specialmente i postmoderni -, non prendono se stesso seriamente. Concretamente, poca importanza ha se l’ha detto lui o un suo personaggio, o un misto ibrido tra i due, come succede di fatto in realtà; io ho commentato il concetto in sé, indipendentemente da chi l’ha detto.

” è un film di genere fantastico/drammatico, diretto da Federico Fellini che lo definisce la sua opera: “In crisi esistenziale e creativa, alle prese con un film da fare, un regista fa una sorta di mobilitazione generale di emozioni, affetti, ricordi, sogni, complessi, bugie. Un misto tra una sgangherata seduta psicanalitica e un disordinato esame di coscienza in un’atmosfera da limbo”. Dino Buzzati lo definisce: “La masturbazione di un genio”; A. Arbasino “Una tappa avanzata nella storia della forma romanzesca”; C. Metz “Una costruzione in abisso a tre stadi”.

Ma perché drammatico?

Perché è una “masturbazione di un genio”, secondo D. Buzzati.

Ok, ma drammatica no, è una riflessione profonda sul proprio inconscio.

È molto di più di drammatico, è tragico come resultato della riflessione profonda sul proprio inconscio della figura dell’autore postmoderno senza via d’uscita come persona insieme con la sua opera. Più tragico di così non si può.

Credo che sia la condizione di tutti i gli artisti veri. Ma è la normalità, come potrebbe non esserlo? È anche un po’ tragica, ma al tempo stesso stimolante e esaltante.

Tragica è la condizione dell’uomo in generale, gli artisti sanno testimoniarlo bene secondo la moda del tempo, non hanno altro merito. E la moda del tempo attuale considera la tragicità una normalità stimolante esaltante, che infatti è una falsità criminale. Adesso tutto è falso kitsch e criminale, i grandi artisti e i grandi intellettuali sono i sacerdoti dell’epoca postmoderna, vuol dire qualsiasi cosa raccontano e fanno nella vita sonno adorati incondizionatamente come i grandi sacerdoti dell’antichità.

È molto strano come fenomeno, proprio segno dei tempi, o meglio degli Ultimi Tempi. Anche Cormac McCarthy nei suoi romanzi tratta artisticamente problemi scientifici turbolenti più radicalmente di Labatut. Oramai tutto si mischia nel vaso della Pandora, il fenomeno in questione - tipico fenomeno del Postmoderno - fu evidenziato da Geertz come la mescolanza inconsapevole delle attività culturali (the blurring of genres), mentre Rorty mirò al contrario: alla consapevole mescolamento dei generi; lui non temeva di dichiarare che anche i sistemi più solidi metafisici sono immaginazioni soggettive del mondo - una sorta di poesia - e che Platone, Aristotele, Hegel e Nietzsche erano autori di romanzi come Proust. In verità più che mescolamento dei generi, è una confusione dei generi, con la prospettiva della demenza dei generi.

Secondo Harari, il libro Da animali a dei, esistono le realtà concrete (ad esempio un albero), quelle personali (cose che vedo solo io) , e le realtà interpersonali, che sono finzioni, ma condivise da altri individui. Ad esempio sono realtà interpersonali le nazioni, le religioni, i soldi ecc., che non sono falsi, ma esistono davvero finché ci sono sufficienti persone che ci credono. Le realtà interpersonali sono state importantissime, perché con loro è stato possibile aggregare più individui di quanti se ne riescano a conoscere di persona, e quindi creare grandi civiltà, con enormi potenziali. Gli animali, ad esempio, non sono mai riusciti a cooperare con sconosciuti e quindi non sono mai riusciti a superare il numero del branco. Ecco la funzione evolutiva delle religioni: essere, ad esempio, figlio del dio giaguaro, mi ha accomunato ad individui di altre tribù, rendendo possibile la cooperazione.

Perfetto, la classifica è più che giusta, a parte che le religioni e le nazioni non hanno un funzione solo di aggregare o un funzione in sé (come pensano i credenti e i nazionalisti, oramai scarsi come categorie), ma hanno una funzione provvidenziale di salvezza, cosa quasi proibita a dire. Il fatto che nell’innominabile attuale le religioni e le nazioni esistono solo con funzione folcloristico, senza nessun effetto nella realtà pubblica e sociale, si può interpretare che l’umanità oramai è ritornato nel situazione del branco primitivo animale.