Qesh mirë kush qesh i fundit

Një bir i denjë duhet të jetë më grandioz se prindët, ndryshe bëhet bir haram, ose më keq djalë i mirë pa karakter, që squhet fare sepse ndjek prindët si as i mirë e as i keq.

Che ne dite di leggere i quattro Vangeli?

Che bella tema per litigarsi!

Meglio “confrontarsi” visto che è anche domenica.

Comincia come conversazione, poi crescendo si trasforma in discussione, e poi in dibattito, in polemica, in confronto, conflitto, litigio, con la conclusione la guerra che non rispetta neanche il riposo domenicale.
Il linguaggio in questo caso è come le matrioske russe, i termini diversi contengono lo stesso significato che si svela man mano finché ultima Barbie risulta Oppenheimer,. La natura dell’uomo è criminale se lasciata libera, eterno ritorno del “confronto” ultimamente tra bambola francese e matriosca russa.

-Lui è ancora un adolescente, non ci fai il caso, con tempo maturerà.

-Lui non è un adolescente, sapeva tutto da piccolo, come quelli bambini dei bassifondi che sanno tutti i segreti del sesso prima di imparare di pulire il moccio dal naso. Lui non matura, solo invecchia.

Il destino della grandezza è la solitudine esterna - abbandono dagli altri -, e la solitudine interna, la sofferenza del percorso nel deserto. Nulla si può donare senza pagarlo con la sofferenza del solitudine. E più grande il dono della grandezza, tanto più crudele sarà la sofferenza della solitudine.

A: -Io li ho letti tutti i libri di Kerouac. Per me è stato un grandissimo scrittore. Come uomo fu piuttosto incoerente. Si affidò al cristianesimo e poi al buddismo e poi di nuovo al cristianesimo. Non fu quell’eroe solitario che pretendeva di essere, ma era sempre circondato da amici e visse fino all’ultimo con sua madre. Addirittura, ma forse non c’era più con la testa, disse di essere favorevole alla guerra in Vietnam. Morì di alcolismo a soli 47 anni, fisicamente distrutto. Però a mio avviso fu un grandissimo scrittore e ogni sua pagina era pura poesia. Di solito gli artisti sono persone incomprensibili, nel bene e nel male. Spesso nel male.

B: -Per essere un grande scrittore come uomo devi essere un pagliaccio mascalzone, altrimenti non combini nulla.

A: -Interessante osservazione.

B: -Non è in osservazione, è un evidenza negata che viene affermata a priori come assioma ideologica postmoderna della divisione dell’autore dalla sua opera, che il carattere e la vita dell’autore non spiega la sua opera, come se la sua opera l’ha fatta il suo vicino di casa. Invece ogni opera è un autoritratto, e negare l’evidenza per forza trasforma tutto in falso con conseguenze criminali.

A: -Kerouac poi era convinto che l’unica cosa che potesse scrivere uno scrittore fosse la sua autobiografia.

B: -Probabilmente lo dice per spacciarsi per ribelle, o è un scemo che non si rende conto che è un affermazione controproducente. Invece i professori di università tipo Barthes e Derrida sono furbi che nascondono i loro scheletri negli armadi (in verità nascondono i loro culo, la loro tesi è interessata) guadagnano la loro papa affermando l’assioma in questione, o meglio la dogma fondamentale del potere culturale postmoderna che regge in piedi anche il potere politico ed economico.

C: -Ma come ti permetti di chiamare pagliaccio mascalzone scemo un grande genio come Kerouac!?

B: -Non mi interessa un fico secco che cos’era Kerouac e qualcun altro più genio o più scemo di lui. A me mi interessa soltanto il fenomeno in generale, non sono un adoratore dei grandi geni e del culo abbondante dei geni postmoderni. Seguo Principi e posso adorare chi li segue meglio di me.

Al netto del fatto che dimostra eccellente capacità tecniche e estetiche, non si capisce che significato abbia.

Inferno per definizione è il posto senza significato, e gli artisti sono lo stesso senza creature senza senso come operai degli inferi. Non cercare senso dove non ce, e non chiedere il senso a chi non vuole averlo.

L’arte è per definizione qualcosa che deve porre interrogativi e suscitare emozioni; infatti l’opera ha aperto un dialogo fra noi.

Io non entro in “noi” perché non ho niente di dialogare sull’inferno e nell’inferno, dove c’è solo conflitto oppure peggio, un dialogo ipocrita.

Nell’opera L’uomo in rivolta di Camus i due filosofi Nietzsche e Marx si incontrano, e si scontrano Camus con Sartre e Benjamin Péret, il quale chiamava Camus con disprezzo “il rivoltoso della domenica”. Ogni grande intellettuale usa i concetti come vuole e secondo i propri interessi, per di più quando si parla di ribellione tutto è relativo per gli scrittori della domenica e del lunedì. I migliori sono i rivoltosi di sabato sera che la domenica vanno alla Messa.

A parte ciò che dimostrano gli storici e gli esegeti, che fino adesso hanno dimostrato solo confusione senza senso per ogni questione e personaggio storico, ciò che non può spiegare nessuna logica normale è come, 2000 anni fa, un oscuro falegname in un luogo sperduto dell’Impero Romano, abbandonato da tutti, condannato e ucciso come un qualsiasi criminale, abbia fondato un movimento che piano piano si è trasformato in una religione diffusa in tutto il pianeta, condizionando la storia dell’umanità e formando l’Occidente. Questo è il vero miracolo da considerare, non le altre abilità da illusionista dei giochi da circo, camminare sull’acqua, tomba vuota, moltiplicazione dei pesci ecc., usate sia dai credenti sia dai miscredenti.

La festa della Pasqua.
Solo una creatura assurda e criminale come l’uomo può chiamare la festa di salvezza un atto criminale, il più grande atto criminale nella storia dell’umanità. E per di più questo archi-atto criminale viene estetizzato all’infinito dai geni artistici criminali senza etica e logica e adorato dagli inconsci.

Una vita vale l’altra perché in fondo son tutte sbagliate.
(libro intervista Vita di Moravia di Moravia - Elkann)

Però non credo che accetta questa grande verità nel caso di: “un grande scrittore uguale con un pezzente che vive sotto il ponte”.

Mi piacciono quelle poesie dove non accade nulla - Alfonso Brezmes

Anche a me piacciono molti i grandi intellettuali con cervello dove non accade nulla, perché nel cervello della maggioranza di loro accade il peggio di nulla, nel resto accade il nulla.

Se Omero fosse stato Achille e Goethe Faust, un Omero non avrebbe creato Achille e un Goethe non avrebbe creato un Faust - Nietzsche, Genealogia della morale

Se Nietzsche fosse stato superuomo non avrebbe creato Zarathustra. È come affermare che tutta la cultura si fa per impotenza. Non so se Nietzsche è cosciente fino al fondo per il senso della sua frase controproducente.

No non è cosciente, come di molte altre sue trovate che aveva la capacità di rendere in uno stupendo eloquio.

Eppure ha detto una grande verità, “o si vive, o si scrive” - Pirandello.

Për dyzet vjet me rradhë elita intelektuale shqiptare përtypi, dhjeu e ripërtypi bajgat kulturore të Perandorisë Sovjetike. Mbasi hëngri sa u ngop e leu turinjtë me njërën lugë, për 30 vjet me radhë elitës shqiptarr i punojnë intensivisht nofllat, zorra e trashë dhe brima e sumës për të bërë të njëjtën gjë me bajgat e Perandorisë Amerikane. Duhet akoma edhe 10 vjet të përmbushet numri providencial 40 si bredhje e vuajtur në shkretëtirë.

I veri cristiani sacrificano tutto, anche la loro vita, per mantenere intatta la purezza della loro anima - Adolphe Tanquerey, La divinizzazione della sofferenza

Mistica della sofferenza…mah! Chissà cosa ne pensano gli psichiatri.

Gli psichiatri pensano l’opposto di Gesù, per questa ragione sono emersi Freud, Jung e compagnia bella per curare la malattia del cristianesimo; in verità per curare la propria mamma e il proprio papà che li costringevano ad andare alla Messa la domenica dopo essersi divertiti il sabato sera.
Se si parla di mistica della sofferenza, inizia il solito bla-bla garibaldino del grande intellettuale contro il Vaticano; se si parla di mistica della felicità, lo stesso grande intellettuale la trova un discorso banale da Disney. Tutto il fervore intellettuale è basato sul trovare un pretesto per fare bla bla rumoroso nel cosmo.

Mi riferivo alla ricerca e alla divinizzazione della sofferenza per imitare il Cristo, cosa che riguarda gli psichiatri perché infliggersi sofferenza (vedi cilici e simili) è un disturbo mentale.

Sì, è vero, hai ragione se si cerca la sofferenza in sé, sofferenza per sofferenza, che è roba da psichiatri chiamato masochismo. Però è diverso quando la sofferenza ha come motivazione la felicità, nel senso che si soffre per raggiungere ogni obiettivo; gratis non c’è niente, meno ancora la felicità. Questo deve essere l’ambizione del vero religioso in generale, è un’altra cosa in specifico nel fenomeno della storia del cristianesimo. Posso dire brevemente che uno dei segni più banali della morte del cristianesimo è il sorgere della psicoanalisi, dove il confessionale del prete sostituisce il divano dello psicoanalista. Il problema è che dopo la morte del cristianesimo sta morendo anche la psicoanalisi e la psichiatria, bla bla contro Freud che ha fatto letteratura e il bla bla dell’antipsichiatria che paragona la psichiatria al controllo medioevale e totalitario. Bla bla contro il cristianesimo, bla bla contro psicanalisi e psichiatria, sempre si trova qualcosa per fare bla bla.
Il psicoanalista Victor Frankl spiega che nel campo della psicologia il riduzionismo mette nello stesso livello il santo con il malato di mente; di fatto, da un punto di vista psichiatrico Giovanna d’Arco è una schizofrenica e Dostoevskij un epilettico, quello che loro possono essere aldilà della malattia mentale non può essere percepito entro il limitato campo psichiatrico. Facendo un’analogia tra diverse figure umane storiche e figure geometriche si suppone che la prima proiezione a forma di cerchio (proiezione del cilindro) rappresenta un caso qualsiasi di schizofrenia con allucinazioni uditive, mentre la seconda (proiezione del cono) rappresenta Giovanna d’Arco. Dal punto di vista psicologico non esiste nessuna differenza tra Giovanna d’Arco e un malato schizofrenico, nello stesso modo come non esiste nessuna differenza tra due proiezioni a forma di cerchio del cilindro e del cono. Appena si va oltre il piano psichiatrico immediatamente spicca la differenza tra il santo e l’ordinario folle, nel caso in questione è più che chiara la differenza tra la rilevanza storica e teologica di Giovanna d’Arco e la sterile nullità di un qualsiasi malato di mente. Chi era veramente Giovanna d’Arco viene fuori mettendo in luce la sua personalità su tutti i piani culturali.

Il malinteso aspetta sempre dietro angolo la malizia che sta per girare angolo.

La strada corta ti porta in Inferno.

L’infanzia non supera i traumi infantili, nei quali è contenuta un’intuizione geniale di Freud. Tuttavia, succede sempre che un’idea geniale contenga sia progresso sia regresso; in questo caso, Freud è prigioniero della sua scoperta geniale che descrive la realtà traumatica standard per un bambino, sempre trovato in mezzo a due genitori scemi e traumatici che violano la purezza originale di un bambino. Per questa ragione, l’infanzia ha un valore ambivalente: un blocco causato dai traumi infantili che è contemporaneamente anche una conservazione della purezza originale potenziale, più come ricordo del passato che come realtà presente. Il trauma è il ripetersi di un passato primordiale (la Caduta) che non passa mai, sia nella storia individuale sia nella storia sociale dell’umanità. Come disse Haeckel, "l’ontogenesi ricapitola la filogenesi.

La forza di questa civiltà sta anche sempre nel rinnovare un dialogo, polemos, un dialogo vero, tra fede e ragione, un dialogo fondamentale che arricchisce tutti - Massimo Cacciari

Io non so chi si arricchisce guadagnando soldi, so solo che il somaro di Buridano facendo polemos di scelta tra acqua e fieno muore di sete e di fame.

Jetëgjatësia e një i faqeje në social dhe një blogu i detyrohet ik e ja-së të ndjekësve pjesëmarrës që mbas do kohe mërziten e braktisin faqen, por gjithnjë do të gjëndet kokloqja i radhës që kërkon me patjetër të thotë të vetën për çështje me rëndësi kapitale për shoqërinë dhe njerzimin, plus maskarallikut të zotit të faqes që, për të mbajtur gjallë trafikun e shkrimeve, komenteve e vizitave, bën një mijë e një marifete mbas skene me dhënie-marrje mesazhes personale hiqja Prengës futja Lengës, e dridhe Like nga të fryjë era herë me njërin e herë me tjetrin.

La chiave per capire l’opera si trova nella vita dell’autore; l’opera serve come una giustificazione dell’autore per la sua vita. Infatti Proust, Foucault, Derrida, Barthes e compagnia bella që i shkojnë ngambrapa ngambrapësisë së tyre, cercano di giustificare il loro misero comportamento quando affermano l’opposto.