Qesh mirë kush qesh i fundit

I capolavori del Rinascimento non tradussero la fede in bellezza, ma trasformarono la fede in bellezza. Per contrastare questa trasformazione nacque la Riforma Protestante come reazione, seguita dalla Controriforma Cattolica, volta a calmare le acque già torbide e contaminate da un’estetica che sopravanzava l’etica, quasi come accade nel Postmoderno, dove l’estetica annichilisce l’etica. Il Rinascimento, come traduttore di fede in bellezza, fallì perché tradì la sua missione originaria (il famoso traduttore traditore), che era quella di unire i valori del Medioevo con quelli classici greci e romani.
La conseguenza fu la Guerra dei Trent’anni, e l’Europa non è mai stata così devastata come in quel periodo, frutto di una “opera estetica” fatta di guerra, peste e carestia. Le cronache dell’epoca raccontano che guerra, peste e carestia uccisero un terzo della popolazione del continente (chissà se i morenti esclamavano ironicamente: “Oh, che bella la Cappella Sistina!”).
Si dice che intorno ai cadaveri abbandonati per le strade si aggirassero uomini e cani intenti a nutrirsi di carne umana. La bellezza priva di etica ha un prezzo, e il costo di un’estetica senza etica – fatta di orinatoi, barattoli pieni di escrementi d’artista e banane attaccate con lo scotch – sarà inevitabilmente pagato. I segnali sono già nell’aria.

La nascita della tragedia di Friedrich Nietzsche inizia in medias res, introducendo il lettore alle forze opposte e simmetriche presenti nella dinamica della cultura e società greca, di Apollo, simbolo del sogno, delle arti plastiche, della calma e della magnificenza delle divinità olimpiche, e Dionisio, simbolo invece dell’ebbrezza, della musica, della frenesia.

Forse nella società greca Dionisio era simbolo dell’ebbrezza, della musica, della frenesia, ma con Nietzsche e dopo Nietzsche, man mano si fatto simbolo della psicopatia.

Innominabile attuale è l’applicazione della formula magica freudiana “fate sesso, non fate guerra”, un sessantotto permanente con la speranza che sarà perenne. Eros e Thanatos non solo si intercettano freudianamente, ma sono la stessa cosa espressa con due termini contrari.

Il miglior modo di eliminare un idea opposta e l’opposizione rompiscatole nei regimi moderni è di metterlo in prigione, mentre nell’era Postmoderna o Post-totalitaria il miglior modo è di controbattere con la frase standard: “Il problema è variegato e complesso, …”.

Ci sono persone che sostengono che un problema è complesso e poi cercano comunque di spiegarlo. E altre che lo sostengono e poi non vanno oltre. Allo stesso modo c’è chi partecipa a una società offrendo il suo contributo e chi si limita a denigrarla.

E c’è chi partecipa per dimostrare dicendo la semplice verità intorno la situazione denigrata generale, variegata e complessa. “Il calcio è semplice, ma è difficile giocare semplice” - Johan Cruyff

La verità non si dice. Si fa.

“la verità prima si dice poi si fa” - ha detto Gesù. “Chi dice la verità, che neanche si sa cos’è in una situazione variegata e complessa, si mette in crocce prima che lo fa” - ha detto Ponzio Pilato dopo che ha lavato le mani con sciampo Palmo Live.

Komplekse? apo konspiracion? 1963 mbas nje vrasje…:thinking::thinking:. Apo nuk quhet post moderne :thinking::thinking::thinking:

Ajo tha:
-Ku po shkon?
-Po dal kot - i thashë duke hedhur krahëve pardesynë.
-Çfar thua, bie shi e bën ftohtë.
-Unë dal pikërisht pse bie shi dhe nuk bën vazhdimisht mot i vështirë.
-Po tallesh me Kadarenë?
-Po të paktën e konsideroj; nuk tallem kurrë me Dritëroin.

Come fanno gli scienziati a “riportare in vita” i volti del passato?
L’uomo tenta di ridare un volto ai teschi dei propri defunti da millenni. Ma con l’aiuto della tecnologia moderna e del DNA antico, questa ora è sia un’arte che una scienza.

Come faranno i scienziati di riportare in vita le facce di bronzo del presente?

La motivazione è unica cosa che conta in una opera d’arte, e non solo d’arte, in ogni opera che fa l’uomo. Senza capire la motivazione dell’autore o dell’opera, ogni giudizio sull’autore e la sua opera è falso.

E che motivazione sarebbe?

L’unica motivazione dell’artista postmoderno è il suicidio, con pallottola in testa o scrivendo idiozie peggiorando il carattere e rovinando la loro vita e la vita di chi sta intorno a loro, vivendo da cani e finendo la vita come un cane. Oppure, come succedé spesso tra i grandi artisti, una combinazione di tutte due: scrivi idiozie e metti fine con idiozia finale: una pallottola in testa.

Capisco il tuo punto di vista.

Non è un punto di vista, è un evidenza che quasi nessun vuol vedere, anzi l’evidenza suicida lo scambiano da negativo in positivo, da non approvabile in lodabile.

Il mistero e la malinconia di una strada - Giorgio de Chirico

Dal “il mistero e la malinconia di un percorso” inniziale man mano siamo arrivati nel “il mistero e la malinconia di una strada” poi di una autostrada, finche si arriva al fine del percorso storico che il mistero è la malinconia di una fuoristrada con le ruote in aria rovesciata in un canale.

Una volta credevo che il contrario di una verità fosse l’errore e il contrario di un errore fosse la verità. Oggi una verità può avere per contrario un’altra verità altrettanto valida e l’errore un altro errore.
E. Flaiano, Diario degli errori

È peggio di quel che dice Flaiano, ci sono solo mezze verità e mezze tacche che fanno tifo per le mezze verità litigando tra loro e spezzettandoli in pezzetti. Una mezza verità è peggio di una falsità, almeno la falsità è intera come la Verità.

Dato il predominio delle mezze verità, devo solo capire se il mondo va avanti con le mezze verità o nonostante le mezze verità.

Il mondo non va avanti con mezze verità, il mondo va avanti principalmente grazie alla sofferenza causato dai conflitti crudeli tra mezze verità. Poi c’è anche il contributo della Verità e chi lo segue soffrendo, ma il discorso è più articolato e a me non piace parlare in attuale che non si accetta esistenza della Verità.

La verità non può generare conflitti per definizione. Sono le mezze verità la causa dei conflitti. Il mondo va avanti grazie alla verità e nonostante le mezze verità. I conflitti talvolta portano sofferenza a entrambe le parti in conflitto altre volte una delle parti ne ha beneficio. Grazie a questo il mondo va avanti nell’ingiustizia, con il benessere e la prosperità per alcuni e la sofferenza e la povertà per altri.

Io ti chiedo seguendo l’esempio millenario del governatore della Galilea, amico di tutti i sofisti: “Che cos’è la verità?”.

Non posso risponderti in poche righe. Posso dire che in senso assoluto è vero tutto ciò che nessuno può confutare. Tutti moriamo, prima o poi, è una verità inconfutabile. 2+2=4 è una verità inconfutabile. L’acqua è incolore è una verità inconfutabile. Tutto ciò che non rientra nella categoria delle verità inconfutabili potrebbe essere vero o falso.

Il Governatore di Galilea chiede ancora: “Se la verità di Pitagora è inconfutabile, allora la verità di Mosè e del suo Decalogo risulta confutabile? Confutabile nel senso, se rubiamo il prossimo siamo ricchi e felici perché 2 nostro + 2 vostro = Berlusconi ognuno fa i calcoli pitagorici suoi o i cazzi suoi. Succede lo stesso anche con la moglie del prossimo secondo il Decalogo, 1 moglie mia + 3 mogli di amici = Casanova Kamasutra”.

Quello che mi intriga molto nel periodo dell’inizio del secolo scorso, comparando arte e scienza, è come, attraverso strade differenti, si ricerchi l’essenza del reale: in pittura, e in musica, per esempio, la realtà si scompagina sempre di più; nella scienza matura la teoria dei quanti ecc.

Intrigo può essere anche in negativo, nel senso che è un fenomeno generale di cultura, una clima, esiste un analogia tra quel che succede nell’arte moderna e nella scienza moderna, ma anche nelle altre attivista culturali, meno visibile, e perfino nel comportamento morale moderno. La disintegrazione della figura nell’arte va al pari passo con la disintegrazione della materia nella fisica moderna, meccanica quantica. Le conseguenze deleterie della disintegrazione di materia fisica sono ben visibili e accettato da tutti (bomba atomica), nelle arti si discute ancora tra modernisti e tradizionalisti, come succede dovunque, anche in politica ce chi glorifica la integrazione della morale (relativismo morale, teoria della relatività come interpretazione filosofica) in nome della liberta, e ci che lo considera un obbrobrio del moderno.

Sì, non do un valore negativo o positivo e non escludo nessuna attività culturale, anzi : mi interessa il comportamento umano, il suo modo di procedere verso uno stesso scopo parallelamente e dare alla fine un “colore” uno “spessore” a un periodo storico che si definisce da sé, a cui apponiamo una etichetta, diventa materia di riflessione, di studio per continuare a dare un senso a tutto.
Non so descriverlo in modo più fisico, diretto, nei miei limiti culturali, lo sento, lo intuisco e lo vorrei capire.

Si, ma dare senso il Tutto può aver un senso con segno negativo o segno positivo. Detto in modo più concreto: tutto non vale come decadente e negativo e può essere distrutto con atomiche, o tutto vale in positivo e può essere ricostruito con termo centrali nucleari. Il neutrale umano non esiste in concreto, è finto come è finto l’indifferenza. Esiste il zero come astrazione matematica, e l’astratto (il zero) non è uguale al finto e al falso. Essere neutrale nel rapporto con il Creato e anche con Umanità che ne fa parte, è un comportamento finto e falso, e anche pericoloso. Da quel punto di vista la società odierna che si spaccia per neutrale, è pericolosa e doppia faccia perché è neutrale in Svizzera con prati verdi e vacche grasse, ma non è neutrale in Gaza ed Ucraina.
Per capire il concetto la cultura non aiuta molto, aiuta solo tecnicamente; per capire centralmente ci vuole il cuore, intelletto serve per capire perifericamente. Epoca attuale esponendo l’intelletto e il sapere centrale (epoca dell’Intelligenza Artificiale), per forza fa sembrare il Tutto assurdo e senza senso, e per questo ragione la moda delle filosofie dell’assurdo dappertutto, anche nell’arte e letteratura. La cultura invece di essere un aiuto per capire, è un peso che deraglia dai binari il vero sapere. I grandi intellettuali non capiscano proprio in virtù della loro grandezza intellettuale.

Se il mezzo giustifica il fine e non ha nessun importanza l’arrivo ma ha importanza solo il percorso, allora non han nessun importanza la risposta, ma ha importanza solo la domanda.😝

La signora signora dalle camelie non muore. Incallisce col barone. Ha poi altri amanti. Vecchia, finisce proprietaria di due case di appuntamenti e mette su un salottino letterario. Per una signora dalle camelie che muore, mille si sistemano bene e ricordano i capricci della giovinezza con indulgenza, perché sono arrivate anche alla saggezza. Di certi personaggi dunque, l 'atto più importante, quello che determina la loro statura, è la morte. Cioè, il fatto di non è esserci più, di non continuare la commedia. Il personaggio prudente muore a tempo, ci coglie di sorpresa e ci lascia a rimpiangerlo. La morte lo fissa nel momento migliore, trascorso il quale c’è la mediocrità della sopravvivenza.
(Ennio Flaiano, Diario noturno)

Esempio vale anche per i sportivi che abbandonano il campo nel culmine della carriera, però senza morire letteralmente, morire per il pubblico entrando nel dimenticatoio. Ancor di più vale per gli artisti e i scrittori che escano dalla scena mondana con un suicidio. Ma la maggioranza dei scrittori sono vigliacchi, fanno morire le loro protagoniste Karenina e Bovary, e con i soldi guadagnati campano bene fino alla vecchiaia spinta.

Se non creiamo nemici come giustifichiamo le armi? - Paul Newmann

La frase è perfetta. I poveretti ancora credono che esiste destra e sinistra e non vedono che la risposta è solo il danaro, il profitto, gli interessi.

Poveretti sono tutti, anche chi pensa che il vero motivo è la cattiveria insita umana, deve fare anche lui la guerra se ha la età giusta.

Për vetë natyrën e saj si absurde e keqja nuk sqarohet, përpjekja për ta sqaruar bën me keq se e keqja e mbetur pa spjeguar.

Nëse feja është opium për popullin, atëherë arti ësht crack për miletin.

Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo dalla finestra sto lavorando - Joseph Conrad

Invece di guardare fuori dalla finestra, guardi dentro la lavatrice pensando la stessa cosa, e la tua moglie capirà.

La signora signora dalle camelie non muore. Incallisce col barone. Ha poi altri amanti. Vecchia, finisce proprietaria di due case di appuntamenti e mette su un salottino letterario. Per una signora dalle camelie che muore, mille si sistemano bene e ricordano i capricci della giovinezza con indulgenza, perché sono arrivate anche alla saggezza. Di certi personaggi dunque, l 'atto più importante, quello che determina la loro statura, è la morte. Cioè, il fatto di non è esserci più, di non continuare la commedia. Il personaggio prudente muore a tempo, ci coglie di sorpresa e ci lascia a rimpiangerlo. La morte lo fissa nel momento migliore, trascorso il quale c’è la mediocrità della sopravvivenza Ennio Flaiano, Diario notturno

Esempio vale anche per i sportivi che abbandonano il campo nel culmine della carriera, però senza morire letteralmente, morire per il pubblico entrando nel dimenticatoio. Ancor di più vale per gli artisti e i scrittori che escano dalla scena mondana con un suicidio. Ma la maggioranza dei scrittori sono vigliacchi, fanno morire le loro protagoniste Karenina e Bovary, e con i soldi guadagnati campano bene fino alla vecchiaia spinta.

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Stephen King si è lamentato che Stanley Kubrick nel suo film “Shining” - l’adattamento cinematografico del suo romanzo -, ha cambiato significativamente in termini di sviluppo dei personaggi, tematiche e simbolismi.

Anche Omero si è lamentato che Joyce ha capovolto i valori dei personaggi di “Odissea”, Gesù si è lamentato di Saramago che ha cambiato i significati della sua missione nel libro “Vangelo secondo Gesù” ecc. Nel postmoderno tutti i grandi intellettuali fanno parodia remake dei precedenti, nel postcovid fano parodia di se stessi, il segno più evidente che la storia è fermato nella sua palude definitiva.