Nessuno può salvarti da te stesso se non tu stesso.
Charles Bukowski
Il Barone Munchausen, caduto nella palude, si salva tirandosi su dai propri capelli.
Nessuno può salvarti da te stesso se non tu stesso.
Charles Bukowski
Il Barone Munchausen, caduto nella palude, si salva tirandosi su dai propri capelli.
Vivere al di là del bene e del male, considerare una cosa al di là del bene e del male, come voleva Nietzsche, non è possibile. Egli stesso è diventato pazzo di pietà, vedendo un vecchio cavallo cadere a terra e morire.
(Eugène Ionesco)
Nietzsche era pazzo molto tempo prima dell’incidente di Torino con il cavallo, poi si è arrivato nello stadio estremo di pazzia di sentire pieta per gli animali domestici. Se lui avesse pieta prima, non impazziva mai baciando cavalli, ma baciava la sua moglie e i suoi figli. Dall’altra parte non è che Ionesco sta meglio di lui, unica differenza tra loro è che Ionesco non bacia i cavalli per strada.
Capire alcune persone non è soltanto impossibile, ma inutile.
(Ennio Flaiano)
Finche l’uomo sarà malvagio allora sarà anche assurdo, dunque sarà incomprensibile. Va da se che è anche inutile e impossibile di capirlo. Un crimine è incomprensibile - ha detto Edgar Poe, il male è incomprensibile - dico io.
Perché si sostiene indiscutibilmente che il bene e il male sono due facce della stessa medaglia, che non esiste il male senza il bene, mentre non si accetta lo stesso concetto per il vero e il falso, e ancor meno per il bello e il brutto?
Secondo me invece il bene e il male sono nettamente separati, non parte di una sola medaglia e lo stesso è per la verità e la menzogna. Solo che noi uomini quasi mai riusciamo a capire tutto ciò. Cioè confondiamo bene e male e verità e menzogna, ma è solo confusione, capisci? Confusione nostra, non confusione del bene e male eccetera chiaro? Noi uomini siamo la confusione. Il mondo è perfetto, o almeno preciso.
Anche secondo me - dice lei - ma poi mi viene in mente che il leone mangia la zebra, per esempio. Per il leone è bene, per la zebra è male. Per la vita… be’ la vita è fatta così, va avanti facendo, dis-facendo e ri-facendo.
“Secondo me” è un’espressione che implica una chiara confusione. È altrettanto legittimo dire “secondo lei”. Ci sono anche coloro che comprendono chiaramente “secondo loro”, tra cui ci sono 8 miliardi di individui confusi che capiscono chiaramente “secondo loro”. Pertanto, io non penso “secondo me” perché sono confuso; cerco di capire “secondo la Logica” (senza dire “secondo la logica di Lui”). Il mio processo di comprensione lo fortifico con il sentimento, ma non prima del sentimento, come fanno i sentimentalisti, gli animalisti e anche i grandi artisti e gnostici. Il problema del male e dell’origine del male, quindi l’ontologia del male, non si affronta “secondo me”, né secondo Platone, né secondo Sant’Agostino, né secondo il santo postmoderno gnostico Cioran e tutti i grandi santi postmoderni gnostici che glorificate giorno e notte perché credono che il male sia un’entità positiva sempre esistita dall’inizio del mondo creato da un dio malvagio.
Vivere al di là del bene e del male, considerare una cosa al di là del bene e del male, come voleva Nietzsche, non è possibile. Egli stesso è diventato pazzo di pietà, vedendo un vecchio cavallo cadere a terra e morire.
(Eugène Ionesco)
Nietzsche era pazzo molto tempo prima dell’incidente di Torino con il cavallo, poi si è arrivato nello stadio estremo di pazzia di sentire pieta per gli animali domestici. Se lui avesse pieta prima, non impazziva mai baciando cavalli, ma baciava la sua moglie e i suoi figli. Dall’altra parte non è che Ionesco sta meglio di lui, unica differenza tra loro è che Ionesco non bacia i cavalli per strada.
La cattiveria non ha logica perché è la mancanza di logica per definizione. La cattiveria è assurda e falsa fino al punto di identificarsi con loro; cioè la cattiveria, la falsità e l’assurdità sono la stessa cosa e non ha senso di fare domande in questo caso perché non ci sono risposte.
Le fedi religiose si fondano su personaggi immaginari, superstizioni, fantasie di vario tipo. La fede significa smettere di ragionare.
Proprio per questa ragione il laicismo ha smesso di ragionare prima che vincesse; ha smesso di ragionare perché solo ragiona come una macchina calcolatrice anche nel caso quando doveva sentire.
Nella società odierna troppo sviluppata culturalmente e economicamente si vive in solitudine e in buona compagnia. E si vive non del triangolo amoroso come prima nell’epoca della virtù, ma in poligono amoroso, in bordello collettivo.
Qual è la differenza fra il Poeta e il Filosofo?
La differenza fra il Poeta e il Filosofo è uguale con la differenza fra l’Artista in generale e il Filosofo. Per principio non c’è nessun differenza tra il Poeta, il Romanziere, il Musicante, il Pittore, il Scultore ecc. La Poesia, la Prosa, la Pittura, la Musica ecc., son tutti rami dell’Arte. Nella pratica per ragioni diverse si considera superiore la Poesia, qualcuno considera superiore la Musica, un altro ancora la Pittura ecc., ma tutte sono valutazioni soggettive, e oggettivarli causa solo confusione, oppure si fa una poesia superiore invece di un discorso logico e vero.
Non c’è nessun differenza di base tra il Poeta e il Romanziere, tutti due operano con il linguaggio, la differenza sta il Romanziere parla terra a terra, mentre poeta parla cielo a cielo (esiste anche prosa poetica). Non c’è nessun differenza di base anche fra il Poeta, il Romanziere e il Filosofo, tutti tre operano con il linguaggio, la differenza sta che mentre il Filosofo cerca la Verità, il Poeta e il Romanziere creano la Verità.
“La confusione dei generi” - constatato da Geertz e Rorty come confusione nei diversi rami della cultura -, è segno di degrado culturale nella Fine della Storia (annunciato contemporaneamente con Fine dell’Arte e Fine della Filosofia, e anche altre “Fine del …”). Per questa ragione nel postmoderno non ci sono più novità e nuovi visioni, solo un misto fritto delle novità del passato riciclate con un “neo” oppure “post” davanti. Il termine più ridicolo e più idiota che esiste è “neo-avanguardia”, e ancora più ridicolo è “postmoderno”.
“La confusione dei generi” è la causa che il culturista postmoderno è un confuso totale, Campione Nietzsche, non si può dire se lui era filosofo o poeta. La confusione ha tutti i mali dentro: cattiveria, schizofrenia, suicidio ecc., lo status ordinario del grande grande artiste e grande intellettuale postmoderno.
L’assurdo nasce quando l’essere umano cerca un senso in un universo indifferente. Ma da questo assurdo scaturiscono delle forze: la rivolta, la libertà e la passione. Accettare che la vita sia priva di un senso intrinseco non è una resa, è un invito a vivere pienamente, a creare senso in ogni atto, perché anche nel silenzio del mondo, l’esistenza merita di essere abbracciata.
Albert Camus
L’assurdo non nasce da un universo indifferente; l’assurdo è l’uomo caduto, nasce quando l’uomo è caduto; nasce nel momento in cui l’uomo capisce di essere una creatura caduta che ha trasformato l’universo in qualcosa di assurdo e privo di senso. Dare significato all’assurdo è impossibile; pretendere di farlo rappresenta il massimo dell’assurdità e dell’irrazionalità, equivale a invertire le cause con le conseguenze.
Dihet ajo punë të keqen tënde mbështjellja tjetrit që të lehtësohesh. Kjo ndodh gjithnjë midis njerëzish, edhe në rastin e autorit që zbraz mbi lexuesin ose spektatorin të gjithë mjerimin e jetës tij, dhe lexuesi ndjehet i lehtësuar kur sheh që autori është po aq i mjerë se ai, e mos më tepër.
Oggi, mentre scrivevo, mi è giunta (per vie indirette) la più grossa delusione da quando mi sono messo in testa di far pubblicare le mie quisquilie per farle leggere al mondo. In questo momento mi è passata la voglia; non ho più lo spirito giusto per vedere il mio nome su un libro edito. Scusate lo sfogo, ma ci sono dietro dei ragionamenti dovuti alla delusione e che fanno male. Per la prima volta mi sto chiedendo “che lo faccio a fare?”. Fino ad ora, non mi ero mai posto la domanda, mentre adesso sì. Abbiate pazienza per questo sfogo inutile, antipatico e non richiesto, ma dovevo buttare fuori un po’ di pressione.
Al contrario questo sfogo a me piace molto perché potenzialmente contiene il grande salto nel concreto fatto da tutti i eroi, santi, esploratori, navigatori, conquistatori ecc. dopo che si domandano in mezzo al bordello: “Che cazzo sto facendo qua? Chi me lo fa fare?”.
Gesù Cristo è "il mediatore tra Dio e gli uomini” (1 Timoteo 2:5) nello stesso modo in cui il Traduttore è il mediatore tra l’autore e i lettori.
Addirittura!! Il traduttore, più modestamente, è il mediatore tra culture diverse (se si considera la stretta relazione esistente tra la lingua e la cultura di un popolo). Più precisamente, il traduttore traghetta i lettori verso mondi che resterebbero loro estranei senza il suo prezioso lavoro.
Le cose appaiano modestamente e nello stesso tempo anche sofisticatamente, oppure provvidenzialmente come lo fatto apparirei io ambiziosamente. Il bisogno per il Traduttore e il Messia nasce dopo la Caduta, cioè traduttore e messia sono professioni post-babeliche.
La coscienza umana è quasi l’ultimo mistero sopravvissuto. Non c’è traccia nel nostro cervello di un ‘autore centrale’ produttore di un unico e definitivo flusso di coscienza. La nostra mente non funziona come una dittatura o una monarchia, bensì come una democrazia molto sofisticata.
Daniel Dennett, Coscienza. Che cosa è
La mente dell’intellettuale nella dittatura funziona come una dittatura, nella monarchia funziona come una monarchia, nella democrazia funziona come una democrazia.
E dunque, che cosa scatta nell’animo di un artista mediocre che entra in contatto con un genio? L’amico o rivale o parente diventa la manifestazione concreta dei suoi sogni di gloria infranti, delle sue ambizioni frustrate, di tutto ciò che avrebbe voluto essere e avere, e non è stato e non ha avuto. In quell’incontro con il genio egli entra, così, come scrive Bernhard, nella «trappola mortale della sua vita». E una volta scattata la trappola, non può uscirne.
La vita vissuta è completamente diversa dalla vita raccontata, e per di più raccontata con il seno di poi, o con il senno di storia che racconta solo chi ha avuto successo, dunque chi è rimasto nella storia come genio famoso circondato da mediocri. Non si capisce mai perché un genio ha avuto successo e un altro forse più genio di lui è scomparso nel nulla e rimarrà per sempre scomparso nel nulla (per esempio la storia del passato recente è storia maschilista, scomparso per sempre l’informazione per il ruolo della donna). Il successo si basa sui criteri che possono essere sbagliati, cosi ha fama il genio sbagliato, e il giusto scompare. La storia è falsa per definizione, e dal falso non si può trare nulla a parte della consapevolezza per il falso. Non si può trare il vero dal falso, invece viceversa si. Di fatto è quel che è successo e continua a succedere se si riferisce solo al racconto storico.
non è un ecologista, è un ecologista che fa ecologossi in tutti i luoghi possibili.
L’artista è già morto, ucciso dall’Intelligenza Artificiale.
Non si possono uccidere i già morti, gli artisti sono morti da quando arte comincia a morire nell’inizio del scorso secolo, e muore definitivamente nel postmoderno. Intelligenza artificiale nasce proprio quando arte e artista sono morti e non sepolti.
In quanto a me come autore, se trovo anche solo un lettore che mi dice che il mio libro gli è piaciuto, lo ha divertito, che magari l’ha fatto riflettere, allora ho già avuto il mio successo.
E se non trovi neanche uno, oppure trovi il Nessuno come Polifemo, il figlio del Poseidone?