Qesh mirë kush qesh i fundit

Rene Girard dice una grande verità che non piace a nessuno: che l’intellettuale postmoderno, in modo conscio o inconscio, si misura con Gesù. Pasolini non soltanto era conscio, ma è unico l’ha messo in pratica identificazione con Gesù come un teatrino. Da questo punto di vista, Pasolini risulta senza discussione il più grande intellettuale artista nel mondo. Sempre considerando che è una grandezza negativa, non solo perché la figura dell’intelletuale per sé è negativa come solo intelletto, ma in questo caso è una caricatura di Gesù, perché nella vita ha fatto quasi opposto di Gesù. Per non dire che il credo ufficiale che Dio stesso ha progettato la crocifissione del suo amato figlio, è la caricatura più orrenda pensata e creduta dal genere umano. Dunque Pasolini ha fatto la caricatura di una caricatura con la propria vita, ha toccato il fondo del grotesco e orribile. Proprio Halloween in persona, ieri abbiamo festeggiato la sua Pasqua. Ieri è stato la sua festa di zucca con candela e dei cavoli sui.

Freid e Jung sono litigati perche tra il maestro e il discepolo esiste un odio represso nell’inconscio individuale e collettivo dal tempo remore (per esempio: anche tra Gesù e suoi discepoli che hanno abbandonato il maestro amato). Il rapporto sofferto tra maestro e il discepolo è la proizione del rapporto sofferto tra padre e figlio, alias il Complesso di Edipi che è il variante laico del religioso Peccato Originale. La psicoanalisi, esattamente come il comunismo, è un cristianesimo senza Dio.

“Se davvero la sofferenza impartisse lezione, il mondo sarebbe popolato da soli saggi.
E invece il dolore non ha nulla da insegnare a chi non trova il coraggio e la forza di starlo ad ascoltare.”
Sigmund Freud

Il dolore ti porta all confusione, dunque non insegna nulla o peggio, ti insegna sbagliato. La glorificazione del dolore è il retaggio del cristianesimo che lo ereditano anche gli atei, cioè anche i psicoanalisti. Il superamento del dolore, dunque la felicità insegna, anzi non ha bisogno di insegnare, un uomo felice sa già tutto.

Secondo Socrate la virtù è conoscenza) e il vizio ignoranza; nessuno pecca volontariamente e chi fa il male lo fa per ignoranza del bene.

Affermare che si sceglie il male invece del bene lo fa per ignoranza del bene è molto vero finche non conosci il bene, ma non è detto che conscendo il bene e lo fai per forza, anzi continuo a farlo il male anche se lo sai che sta faccendo male. Il passo famoso di san Paolo è l’illustrazione perfetta che la drama dell’uomo non è solo intelletualistica filosofica, è anche esistenzialistica e pricipalmente esistenziale. Il credo dei inttelletuali o dei credenti nel dio dei filosofi che la conoscenza salva è per meta vera, dunque in definitiva la conscenza non salva senza considerare anche il peccatto originale. C’è ancora lavoro da fare dopo che sai.
“… io so che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra. Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!” - San Paolo, Lettera ai Romani, Rm 7,18-25a

In generale non mi piace la divulgazione scientifica. È semplicemente fallimentare come operazione. Si dà l’illusione al popolo che la fisica sia facile, e lo si depista generando idee sbagliate ed equivoci imperdonabili.

La divulgazione scientifica è superiore alla scienza (lo stesso per ogni altra disciplina culturale), perche la verita è semplice, ma proprio per questa ragione è difficile spiegare e sopratutto viverla. Le teorie sono giustificazioni di comportamenti personali. Non si piace la divulgazione scientifica, perche è spiacevole la scienza moderna e chi lo fa vivendo in pieno confusione di principi.

La vera ignoranza non è la mancanza di conoscenza, ma il rifiuto di acquisirla.

La vera ignoranza è l’ignoranza dei principi, è la più grande ignoranza è il rifiuto dei principi per acquisire conoscenza.